L’acqua del futuro? Sarà riciclata grazie ai depuratori “intelligenti” - QdS

L’acqua del futuro? Sarà riciclata grazie ai depuratori “intelligenti”

Rosario Battiato

L’acqua del futuro? Sarà riciclata grazie ai depuratori “intelligenti”

sabato 28 Marzo 2020

Strada lunga: in Italia solo l’8% delle acque viene riutilizzato, in Sicilia non ci sono neanche gli impianti. Dall’irrigazione dei campi alla pulizia di strade e giardini, non sarà più necessario sprecare

PALERMO – Il futuro del settore idrico, e dell’economia che ne dipende, è nella depurazione e nel riutilizzo delle acque reflue. Un’occasione irripetibile per risparmiare e gestire in maniera sostenibile anche il futuro di una Sicilia sempre più intrappolata nelle dinamiche legate ai cambiamenti climatici e quindi alla riduzione delle piogge nel corso dell’anno.

IL SISTEMA COSTANCE
È l’acronimo che sta per “Controllo intelligente e gestione automatizzata per il trattamento di acque reflue” ed è un sistema in grado di ridurre di oltre il 30% i costi energetici e di gestione degli impianti di depurazione delle acque. È stato presentato lo scorso 22 marzo da Gruppo Hera ed Enea, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, che lo ha realizzato sulla base di un proprio brevetto.

Adesso è pronto per l’industrializzazione come testimoniato dal successo dei primi test eseguiti nell’impianto di depurazione di Hera a Granarolo dell’Emilia (Bologna). L’innovazione principale consiste nella possibilità di utilizzare sensori affidabili a basso costo associati ad algoritmi di controllo, elementi che consentono di gestire da remoto più impianti di trattamento e di stimare in tempo reale la percentuale di inquinanti in ingresso.

A rendere particolarmente interessante il progetto è la possibilità di abbattere inquinanti come azoto e sostanza organica, permettendo in questo modo la reimmissione di acque di buona qualità nei corpi idrici ricettori. Un altro aspetto da prendere in considerazione riguarda le potenzialità applicative del sistema a impianti sia medio-piccoli, cioè fino a 20mila “abitanti equivalenti”, una dimensione che riguarda il 90% del totale in Italia, sia a quelli di grandi dimensioni.

Un vantaggio da non sottovalutare considerando che “diversi studi – ha spiegato Luca Luccarini, ricercatore del Laboratorio Cross Technologies per Distretti Urbani e Industriali, presso il Centro Enea di Bologna – evidenziano che gli impianti medio-piccoli hanno costi di trattamento specifico molto più alti di quelli di grandi dimensioni: questa tecnologia può essere fondamentale per ridurli in modo significativo”.

ACQUA DEPURATA, IL FUTURO DEL SETTORE IDRICO
L’acqua depurata, in un futuro che guarda sempre di più alla sostenibilità del sistema produttivo e di quello agricolo in particolare, potrebbe salvare l’economia. Già di base gli italiani consumano circa 50 litri di acqua in più rispetto a un nordeuropeo (241 litri contro 180-190) e proprio in quest’ottica l’acqua depurata, come spiegato da Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, sarebbe possibile “consumare meglio” in quanto si presta “mille utilizzi quotidiani:dall’irrigazione dei campi e dei nostri giardini alla pulizia delle strade”.

Inoltre, il riuso di acque depurate in agricoltura offre una soluzione strutturale a un settore che impiega una grande quantità d’acquaUtilitalia ha stimato in più della metà dell’acqua disponibile in Italia – mentre in generale i dati registrano la scarsa propensione all’utilizzo di acqua depurata, in favore dell’acqua potabile. L’Ue ha riportato che ogni anno vengono trattati più di 40 miliardi di metri cubi di acqua nei depuratori, però il riutilizzo è ancora minimo, pari ad appena 964 milioni di metri cubi. In Italia solo l’8% delle acque trattate viene riutilizzato, mentre il modello, come più volte ribadito, resta Israele che ne utilizza circa l’86%.

OCCASIONE ISOLANA
Per la Sicilia l’occasione sembra ghiottissima. L’Isola patisce numeri record sul fronte delle procedure di infrazione per l’assenza di adeguata depurazione, ben 4, e vede complessivamente coinvolti quasi 250 agglomerati che patiscono, anche a livello ambientale, i ritardi dei lavori per gli impianti.

Ammodernare o avviare il sistema di depurazione potrebbe parallelamente risolvere anche i problemi legati alla siccità che, data la netta riduzione delle piogge rispetto allo scorso anno (-75% tra il febbraio del 2019 e dell’anno precedente), sarebbe davvero un evento straordinario.

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