L'iniziativa

Crowd4Fund. ‘Il reward crowdfunding apre nuove strade a cinema e TV’. Intervista a Angelo Rindone (Folkfunding)

di Fabio Allegreni |

Angelo Rindone, fondatore della piattaforma Produzioni dal Basso e AD di Folkfunding: ‘Il crowdfunding è a tutti gli effetti un talent scout meritocratico e democratico, che offre a tutti la possibilità di dimostrare il proprio talento’.

Crowd4Fund è una rubrica in collaborazione con Crowdfunding Buzz e a cura di Fabio Allegreni. Novità e approfondimenti sul Crowdfunding nelle sue diverse forme. Il focus principale è sull’Italia, senza dimenticare i trend internazionali più significativi. Clicca qui per leggere tutti i contributi.

Proseguendo la nostra analisi sul rapporto tra crowdfunding e media, dopo aver esplorato il ruolo dell’equity crowdfunding, consideriamo quello di un’altra forma di crowdfunding: il reward crowdfunding.

Mentre per l’equity si tratta soprattutto di finanziare modelli di business distributivi, il reward crowdfunding, se ben gestito, può avere un impatto dirompente da un lato sulla produzione di contenuti originali di qualità e, quindi, su registi e produttori, e dall’altro sulle strategie di marketing e sull’offerta dei canali televisivi.

Per approfondire questi temi, abbiamo chiesto l’intervento di Angelo Ridone, Amministratore Delegato di Folkfunding, che sulla sua piattaforma Produzioni dal Basso, ha lanciato una “call for crowdfunding” per Infinity tv, il servizio di video streaming on demand di Mediaset.

Fabio Allegreni. Anzitutto, in cosa consiste la collaborazione di Produzioni dal Basso con Infinity tv?

 

Angelo Rindone. Infinity ha lanciato una “call”, cioè un bando per selezionare tre progetti di cortometraggi che raccontassero storie di percorsi e scelte individuali.

Ciascuno dei 3 vincitori del bando, scelti da una rosa di oltre 140 proposte pervenute, ha lanciato una campagna di crowdfunding aperta fino al prossimo 24 luglio. Se raggiungono il 50% del budget obiettivo, verranno premiati da Infinity con un finanziamento massimo di €5.000 ciascuno ed entreranno nel palinsesto dei contenuti on demand distribuiti dalla piattaforma di streaming.

Fabio Allegreni. Sono curioso: quali sono soggetti dei tre “corti” vincitori?

 

Angelo Rindone. Si tratta di docufilm che, oltre a essere attinenti a storie di vita e appartenere al così detto filone “life”, sono legati alla tematica della fuga e dell’isolamento: ‘Voci dal Silenzio, racconta l’esperienza ascetica di 13 eremiti contemporanei che vivono appartati in vari luoghi d’Italia, ‘Gli anni (chiusi) in tasca, si focalizza sui giovani italiani che hanno lasciato il nostro Paese in cerca di un futuro in alcune capitali europee e ‘A(social): 10 giorni senza lo smartphone, sottopone, per dieci giorni, a un forzato “digital detox” in alta montagna quattro nativi digitali, normalmente abituati alla connessione perenne.

Fabio Allegreni. Che rapporto c’è, allora, tra crowdfunding, tv e cinema?

 

Angelo Rindone. Un ottimo rapporto, direi. Il crowdfunding si è rivelato un grande amico di televisione, cinema e arti visive in generale, in quanto offre al mondo dell’audiovisivo la possibilità di raccogliere risorse economiche, promuoversi e testare la validità e le potenzialità di mercato dei propri prodotti. Dalla sua nascita, nel 2005, a oggi, Produzioni dal Basso ha assistito e contribuito alla realizzazione e alla crescita di tanti lavori televisivi, cinematografici e documentaristici e sono certo che continuerà a farlo. Ogni giorno infatti vengono caricati nuovi progetti e molti di questi sono proprio del settore video.

Il futuro della televisione è, a mio avviso, sempre più segnato da un pubblico che si dimostra sempre più esigente e che focalizza sempre più la propria attenzione su interessi verticali e meno di massa, dall’arte alla musica, dalla tecnologia alle discipline sportive.

Fabio Allegreni. Se i progetti supereranno la prova del crowdfunding, quando potremo vederli in tv?

Angelo Rindone. Se raggiungeranno almeno la metà della raccolta fondi, che terminerà il 24 luglio, come dicevo, potranno essere inseriti nel prossimo autunno-inverno all’interno del palinsesto di Infinity tv. Tengo a sottolineare che siamo stati favorevolmente impressionati dall’alto numero di proposte pervenute, oltre 140, e che tra queste c’erano diversi progetti di buona qualità, il che ha reso la selezione un compito impegnativo.

Fabio Allegreni. Quindi si può dire che il crowdfunding sia un nuovo talent scout, del cui lavoro beneficiano tv e cinema?

 

Angelo Rindone. Il crowdfunding è a tutti gli effetti un talent scout meritocratico e democratico, che offre a tutti la possibilità di dimostrare il proprio talento e che nel corso degli anni ha promosso e incoraggiato progetti validi e utili per la collettività, altrimenti destinati a rimanere nell’ombra. La televisione, il cinema e il nuovo settore dei docu-fiction e docu-reality sono sempre più consapevoli delle opportunità che offre la raccolta fondi online che tra gli altri vantaggi ha anche quello di portare alla luce contenuti e format giovani, freschi e inediti. Questi progetti vanno ad arricchire i palinsesti audiovisivi con originali e interessanti proposte, ideate da menti preparate e competenti, spesso formatesi all’estero.

Fabio Allegreni. Considerando l’iniziativa di Infintity che ci ha descritto, sembrerebbe, peraltro, che l’obiettivo per la TV non sia solo o tanto generare nuovi contenuti, ma anche, se non soprattutto, utilizzare il crowdfunding come un nuovo modo di fare marketing. E’ questa la vera nuova frontiera?

 

Angelo Rindone. Il crowdfunding è indubbiamente la nuova frontiera del marketing e della comunicazione, per una miriade di settori, e in primis per la televisione. E’ uno strumento che ha sostituito le forme classiche di advertising, promozione e sponsorizzazione e che offre alle aziende due tipi di vantaggi: uno di carattere economico, con il reperimento di prodotti (per esempio, contenuti e docufilm, nel caso delle tv) e risorse umane (professionisti del video che realizzano questi lavori) e l’altro d’immagine e visibilità, dato che un’operazione di raccolta fondi in rete aumenta l’affermazione di un brand, presso il pubblico tradizionale e nuovo.

Fabio Allegreni. Vuol dire che ora il crowdfunding è anche al servizio delle imprese e non più soltanto delle idee?

 

Angelo Rindone. Proprio così. Il crowdfunding è sempre più al servizio delle imprese che vogliono finanziare idee promettenti, che da qualche anno a questa parte hanno trovato in Internet la maniera più trasparente ed efficiente di crescere e spiccare il volo. Le aziende e organizzazioni che hanno compreso le virtù di questo meccanismo sono le più innovative e lungimiranti, quelle in grado di compiere scelte decisive e rivoluzionarie. E, sebbene in Italia le realtà del genere siano ancora poche, il loro numero sta progredendo, sulla scia dell’inarrestabile affermazione della sharing economy.