Roma

Centocelle, nuovo sgombero in via delle Acacie e all'ex Hertz

Forze dell'ordine davanti agli stabili già sgomberati il 19 marzo. "A maggio grande manifestazione fino in Campidoglio". In I municipio mozione per cambiare percorso ai cortei. Ozzimo: "Stiamo garantendo l'assistenza alloggiativa"

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Erano stati cacciati la mattina del 19 marzo, assieme agli artisti occupanti dell'Angelo Mai. Poi fatti rientrare in serata per la mediazione del Comune che aveva chiesto alla magistratura il dissequestro degli stabili, per riuscire a trovare, nel giro di poche ore, una sistemazione per centinaia di persone in emergenza abitativa del Comitato popolare di lotta per la casa, al centro di un'inchiesta per presunte minacce ed estorsioni. Oggi però è arrivato il nuovo ordine di liberare i palazzi occupati in via delle Acacie 56 a Centocelle e l'ex scuola Hertz sulla Tuscolana, al civico 113.

Le forze dell'ordine si sono presentate intorno alle 9 sotto gli stabili occupati. Ed è scattata subito la confusione per il destino incerto delle famiglie e la tensione. I messaggi sono rimbalzati tra cellulari e social network: si chiedeva solidarietà e vigilanza ai presidi e alle operazioni di sgombero che stanno comunque avvenendo tra le difficoltà ma senza disordini. Borsa dopo borsa, tra coperte, abiti, cibo e poster, si porta via tutto il possibile.
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Chi sta dentro alle occupazioni però denuncia: "Avevamo un accordo con il Campidoglio per uscire a partire dal 23 aprile a gruppi di dieci per essere ricollocati in una nuova sistemazione legale. Invece stamattina hanno blindato l'intero quartiere e vogliono portarci via tutti, temiamo un intervento delle forze dell'ordine come nello sgombero della Montagnola". La paura palese, ora anche per gli occupanti, è quella di uno scontro continuo tra chi governa a livello amministrativo Roma e chi gestisce l'ordine pubblico. Per Paolo Di Vetta, leader dei Blocchi precari metropolitani, infatti, l'intervento di oggi "alza la tensione. Doveva essere l'amministrazione comunale a gestire direttamente la questione, dato che oggi scadeva la 'tregua' dopo il parere negativo della magistratura al dissequestro e le due strutture andavano perciò riconsegnate. Invece dei blindati poteva andarci qualcun altro a salvaguardare donne e bambini". I movimenti si preparano infatti a manifestare a maggio, prima del corteo del 17 sui beni comuni, "per arrivare al Campidoglio e ribadire il diritto a scendere in piazza nel centro della città".

Intanto, spiega Silvia, "per due nuclei ci sarà la sistemazione in altrettanti appartamenti dell'Arciconfraternita, pagati come residence dal Comune con uno sperpero di denaro pubblico, in zona Torre Angela, mentre il resto degli occupanti andrà in zona Boccea, sempre in appartamenti di questa cooperativa". Anche per le restanti famiglie si sta cercando una soluzione-tampone. Nel frattempo, Silvia e gli altri accusano, "il Comune è latitante dal 19 marzo e ci ha già condannato, lasciando le famiglie per strada. Se via delle Acacie è uno stabile privato, e noi ci siamo detti disponibili a lasciarlo in favore di una nuova collocazione, perché vengono portati via anche gli abitanti  dell'ex Hertz che è un palazzo già pubblico che il Comune potrebbe usare a costo zero per le famiglie?".

"Stiamo garantendo l'assistenza alloggiativa a tutti i nuclei sgomberati, circa 60, in strutture convenzionate in diverse zone della città - assicura l'assessore alla Casa di Roma Capitale, Daniele Ozzimo - Il trasferimento era stato preventivamente comunicato per rendere meno traumatico il passaggio, anche in considerazione della presenza di circa 50 minori". Con le operazioni di questa mattina in via delle Acacie e via Tuscolana il Campidoglio ha mantenuto la parola data lo scorso 19 marzo quando, in seguito allo sgombero dei due stabili occupati, grazie all'intervento del sindaco ne era stato sospeso temporaneamente il sequestro, per dare il tempo all'amministrazione di individuare una soluzione alternativa per le famiglie che li occupavano - ha aggiunto Ozzimo - La fatica con cui abbiamo costruito queste soluzioni testimonia come il tema dell'emergenza abitativa richieda ben altri strumenti per essere affrontato, rispetto a quelli attualmente a disposizione delle amministrazioni locali. Rimane da parte nostra il massimo sforzo a non lasciare mai nessuno da solo e ad andare incontro alle esigenze delle persone in reali condizioni di difficoltà economiche e sociali".

"O cambia passo il Comune o cambia passo Sel - commenta duro su Twitter Gianluca Peciola, capogruppo di sel in Campidoglio - Stabili pubblici per famiglie in emergenza abitativa e bonus casa subito" conclude dal presidio in via delle Acacie.

Intanto, spiega sempre Di Vetta, con l'occupazione di uno stabile a Tor Carbone, "è partita la nostra campagna di segnalamento e riappropriazione di luoghi della città che potrebbero essere usati per risolvere il problema dell'emergenza abitativa". Un percorso parallelo, nota l'attivista, "alla delibera regionale, che ha bisogno però di un censimento comunale delle occupazioni per il quale, nonostante le difficoltà con l'assessore alla Casa Daniele Ozzimo, si è mobilitato in prima persona il vicesindaco Luigi Nieri".

E mentre erano in corso gli sgomberi, il Consiglio del I municipio ha approvato con i voti di Pd, Lista Civica Marino, Nuovo Centro Destra, La Destra, Fratelli D'Italia e Movimento 5 Stelle, una mozione proposta dal Consigliere D'Ubaldo (Lista Civica Marchini) in cui si ringrazia il lavoro 'responsabile' e 'professionale' delle forze dell'ordine, durante la manifestazione del 12 aprile scorso, e si propone una revisione dei percorsi dei cortei nelle vie del centro. Contraria la sola SeL.