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Il 23 aprile sono esattamente 450 anni da quando ha emesso il suo primo vagito, eppure il genio irripetuto di William Shakespeare continua ad affascinare e a intrattenere la mente umana e, soprattutto, a scalare i vertici dell’indicizzazione online con i suoi aforismi e gli estratti delle sue opere.
Stando al certificato di battesimo, unico documento in possesso degli storici, Shakespeare nasce il 23 aprile del 1564. Il suo genio e la sua penna, a volte graffiante e a volte leggiadra, ne faranno il più grande autore teatrale di tutti i tempi, il più prolifico fabbricante di parole risolute e adamantine, il più strategico esperto delle dinamiche politiche e sociali del suo tempo, il più antesignano ideatore di plot legati all’ambiguità sessuale e, soprattutto, il più romantico dei drammaturghi.
Perché, dalla metà del Settecento, è l’autore più letto, citato, rappresentato, rivoluzionato e stravolto di tutti i tempi?
Il suo culto universale portato avanti a ogni età e livello di sapere sembra essere lo stesso che accendeva le rappresentazioni delle sue opere, quando dai 1500 ai 2000 spettatori affollavano i teatri per godere delle sue repliche.
Ora, quegli spettatori paganti sono sostituiti da app per smartphone e tablet, da centinaia di motori di ricerca che scandagliano il suo repertorio da cima a fondo (il Google Trends parla di un’eccezionale vendita dei suoi testi, Macbeth in testa), da archivi fotografici e gallerie virtuali.
I suoi dirompenti e beffardi manifesti politici e le sue rassicuranti e sempreverdi dichiarazioni d’amore continuano a infiammare i cultori, i lettori e gli spettatori di ogni parte del mondo, ansiosi di rivivere ancora una volta, sulla scena o sulla carta, i miti e le avventure di alcuni degli eroi più grandi della letteratura inglese.
Da musical, audiolibri, e-book, rappresentazioni, recite scolastiche e riscritture, la stima e l’ammirazione spropositata nei confronti di Shakespeare da parte di uomini semplici ed edotti continua a essere fortissima.
E pensare che tutto è iniziato con un uomo comune, di origini provinciali, che si sposò diciottenne e scappò dalla famiglia per trasferirsi a Londra e tenere d’occhio i cavalli parcheggiati all’ingresso dei teatri.
Ma più di tutte, la settima arte è riuscita a sprigionare la forza e l’onestà delle opere di Shakespeare proiettandole sullo schermo. Grazie all’opera di Meliès, di Laurence Olivier, di Orson Welles, di Kurosawa, di Peter Brook, di Franco Zeffirelli, di Kenneth Branagh, di Stoppard, di Radford e dei Taviani (vincitori dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012 per Cesare deve morire), il Maestro della prosa teatrale continua a vivere a insegnare.
Ecco nella gallery sopra le pellicole cinematografiche che meglio tributano il suo estro e la sua fantasia: Happy birthday, Mr. Shakespeare!
450 anni con William Shakespeare: i tributi più belli
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