¤ [Speciale Live Action] Barb Wire (1996)

Questa settimana, per il nostro consueto appuntamento dedicato ai live action tratti da fumetti ed animazione, vi parleremo di una trasposizione in live action. Si tratta di una produzione americana realizzata nel 1996 ed il cui titolo è Barb Wire.


Barb Wire è un film del 1996 diretto da David Hogan. È ispirato all’omonimo personaggio dei fumetti Dark Horse creato da Chris Warner e dal Team CGW (della linea editoriale Comics Greatest World).

Come accennavamo pocanzi, la regia della pellicola è stata curata da David Hogan, un regista molto popolare in ambito musicale per aver diretto diversi video musicali che qui si presta da un lungometraggio che forse, vista la sua inesperienza, si rivelerà un vero e proprio flop commerciale.

Il cast della pellicola è composto da: Pamela Anderson, Temuera Morrison, Victoria Rowell, Udo Kier, Jack Noseworthy, Jennifer Banko, Xander Berkeley, Adriana Alexander, Andre Rosey Brown, Clint Howard, Steve Railsback, Vanessa Lee Asher, Mary Anna Reyes, John Paxton, Joe Sagal, Loren Rubin.

   

Nel 2017, gli Stati Uniti d’America sono caduti in una guerra civile, combattuta rispettivamente da una giunta militare neonazista e un esercito ribelle che si rifà agli antichi modelli democratici degli USA. In questo conflitto, la ribelle Barbara Kopetski lascia le file dell’esercito per ritirarsi nella città neutrale di Steel Harbor per gestire un bar. Ma il suo passato si ripresenta alla sua porta quando il suo ex compagno la contatta per proteggere la dottoressa Devonshire, una disertrice della giunta che sta tentando di raggiungere il Canada, la quale ha con sé importanti ritrovati tecnologici che possono variare il corso della guerra in base a chi li utilizzerà. Nonostante la sua disillusione, Barbara deciderà di aiutare nuovamente i ribelli per la loro causa.

Barb Wire, già Barbara Kopetski, è una ex ribelle che – abbandonata durante un’azione dal compagno Alex – si è stabilita proprio a Steel Harbor, dove ora gestisce l’Hammerhead, un locale notturno inevitabile luogo di ritrovo di spie, ribelli, mercenari e fuorilegge, tenuto sotto stretto controllo dagli agenti del Direttorato. Alla bella avventuriera, che arrotonda gli introiti del locale con qualche pericolosa missione mercenaria, si rivolge il suo ex compagno che deve trafugare un flacone di speciali lenti a contatto, ultimo ritrovato della scienza libera, capace di confondere gli analizzatori retinici usati dalla polizia del Direttorato per identificare i ricercati. Alex inoltre accompagna la dottoressa Devonshire, fuggita dai laboratori di Washington dopo essersi iniettata l’antidoto al “re di picche”, una potente arma biochimica con la quale il Direttorato progetta di sterminare i territori liberi. Doppiamente maldisposta nei confronti del suo ex, ora legato sentimentalmente alla dottoressa, Barb Wire si risolverà comunque a favorire la fuga della coppia, spinta da un lato dall’odio per il governo, i cui emissari le hanno massacrato il fratello cieco e devastato il locale in una ultima incursione, e dall’altro allettata da una colossale somma di denaro che infatti resterà nelle sue mani al termine di una spettacolare battaglia. Una coppia in fuga in cui l’uomo, facendo appello ad una passata love-story, chiede aiuto all’ex amante, che gestisce un locale notturno situato nell’ultima zona franca superstite del territorio americano. Una zona franca in cui si scontrano in un mortale duello gli emissari del governo degli Stati Uniti e i ribelli-partigiani che lottano per la libertà. Anche se l’accostamento può sembrare irriverente, non si può dar torto a chi ha ravvisato in questo scenario numerose similitudini con il mitico “Casablanca”. Tratto da un comic della Dark Horse, Barb Wire (filo spinato), ha – ambientazione a parte -, ben poco altro in comune col capolavoro di Curtiz, a cominciare dalla Anderson, che non è certo un Bogart in versione femminile. Il film non è disprezzabile, ma avrebbe potuto risultare assai più convincente se la regia avesse puntato a valorizzare – oltre alle grazie della protagonista -, anche le atmosfere proprie del fumetto, che non sono state invece adeguatamente sviluppate. Quanto alla Anderson, del tutto a proprio agio nel suo abbigliamento fetish, fa il possibile per dimostrare di non essere lì soltanto per il suo spettacoloso fisico. Del film circola anche una versione “uncut” che contiene alcune scene più esplicite girate dalla Anderson ed eliminate nella copia ufficiale.

In Italia il film, visto l’imbarazzante insuccesso riscosso in patria non è mai approdato, nemmeno quando la fama di Pamela Anderson, protagonista della pellicola, era al suo massimo. Chiunque fosse interessato a vederlo e/o possederne una copia, inevitabilmente, dovrà ripiegare su quanto ha da offrire il mercato internazionale.

Anche per questa settimana abbiamo esaurito lo spazio a nostra disposizione ma, come di consueto, la nostra rubrica sui live action tratti dai fumetti o dall’animazione, tornerà puntualmente la settimana prossima con un’altra interessante puntata quindi, se volete rimanere aggiornati, continuate a seguirci.

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