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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2014 alle ore 10:44.
L'ultima modifica è del 15 gennaio 2014 alle ore 11:34.

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Oltre 200mila lavoratori rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. L'allarme sull'emergenza occupazione arriva dalla Cisl che sulla base dei dati Inps per il 2013 calcola in oltre 208.000 lavoratori equivalenti a tempo pieno coloro che sono in cassa straordinaria e in deroga (e quindi a maggiore rischio di essere licenziati).

Due milioni di domande per sussidi disoccupazione
La Cisl sottolinea che nei primi undici mesi del 2013 i lavoratori che hanno presentato la domanda per sussidi di disoccupazione e mobilità sono 1.949.570, con un aumento del 32,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. Gli oltre duecentomila lavoratori a rischio, spiega il sindacato, sono calcolati solo sui lavoratori coinvolti nei primi nove mesi dalla cassa integrazione straordinaria e in deroga «che possono più facilmente preludere a una perdita del posto di lavoro» e tiene conto del tiraggio 2012, ossia dell'uso effettivamente fatto della cassa integrazione. I 208.283 posti a rischio, si spiega nel monitoraggio, sono «in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno» quando erano 214.748 «ma ancora pericolosamente alto. In concreto il numero è più elevato, considerando che una parte dei lavoratori in cassa integrazione ha un contratto part-time e che la cassa integrazione non sempre è a zero ore».

Nel 2013 oltre 1 miliardo di ore di cassa integrazione autorizzate
La cassa integrazione nel 2013 ha nuovamente superato il miliardo di ore autorizzate, viaggiando a ritmi di circa 90 milioni di ore al mese nonostante la frenata delle autorizzazioni per la cassa integrazione in deroga, quella per la quale sono necessari finanziamenti da parte del Governo (per la cigo e la cigs le risorse arrivano dai contributi di imprese e lavoratori). «Quel che è ancora più preoccupante - dice il segretario confederale della Cisl Luigi SbarraSbarra - è che si è accentuato il passaggio da cassa integrazione a disoccupazione: nei primi 11 mesi del 2013 sono arrivati circa 1,95 milioni di domande di Aspi e mobilità con un aumento del 32,5% rispetto alle domande di disoccupazione presentate nello stesso periodo del 2012.La recessione del 2012-2013 ha causato una contrazione complessiva del Pil del 4,2%, l'orizzonte é passato dalla recessione a una sorta di stagnazione, in cui si intravedo solo piccole luci di ripresa ».

A inizio 2014 aperte 159 vertenze con 120mila lavoratori coinvolti
All'inizio del 2014 le vertenze ancora aperte al ministero dello Sviluppo economico erano 159 per circa 120.000 lavoratori interessati: il calcolo arriva sempre dall'Osservatorio Cisl che sottolinea come gli esuberi siano circa il 15% degli occupati complessivi delle imprese coinvolte. Diciotto delle imprese per le quali il ministero ha aperto un dossier hanno dichiarato la cessione di attività (2.300 i lavoratori coinvolti). Nel 2013 sono stati firmati 62 accordi al ministero che hanno evitato circa 12.000 licenziamenti. Tra i tavoli di crisi che da gennaio 2014 vedranno impegnati il Ministero dello Sviluppo Economico e i sindacati, sottolinea la Cisl, vi sono aziende di grande rilievo e marchi storici per il Paese, in tutti i settori produttivi: dall'elettronica di Alcatel a Italtel, alle ceramiche di Ideal Standard; dal tessile di ITi Erre alle energie rinnovabili di Marcegaglia (stabilimento di Taranto).

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