Come l’offuscamento salverà la vostra privacy

Consiste nella produzione di un’interferenza, così da rendere più confusa la raccolta dei vostri dati. Un estratto dal libro "Offuscamento – Manuale di difesa della privacy e della protesta" appena tradotto in italiano

Pubblichiamo qui un estratto del libro Offuscamento – Manuale di difesa della privacy e della protesta, di Finn Brunton e Helen Nissenbaum, da poco tradotto in italiano per Stampa Alternativa.


La privacy è un concetto complesso e finanche contradditorio, un termine dal significato talmente ampio che a volte può diventare ambiguo o quasi insignificante. Trova specifica espressione nelle legislazioni e nelle formulazioni operative, in campo tecnologico e filosofico, oltre che nelle conversazioni quotidiane.

Occupa uno spazio che va dal pannello di controllo del browser (le impostazioni della privacy, gestite tramite menu a tendina e radio-pulsanti) fino ad appassionanti tesi sullo sviluppo della società. La privacy è un’idea fuori moda, sostiene qualcuno, un’anomalia lunga due secoli dell'industrializzazione occidentale, l’interregno tra la vita del villaggio e i social media; per altri, è invece questa a consentirci di poter diventare individui indipendenti e creativi; e ancora: la privacy è espressione dell’ipocrisia borghese e della cattiva fede, oppure è la difesa della diversità sociale.

Questi non sono soltanto alcuni dei modi in cui viene utilizzato il termine; basta poco per accorgersi che il lessico diverso presuppone concetti divergenti. Nella casa della privacy ci sono tante stanze. In una c’è chi vuole tutelare l’integrità della vita famigliare, in un’altra si teme l’oppressione delle autorità (oggi o domani), altrove c’è chi si preoccupa dell’utilità e del valore dei dati oppure chi afferma che il vero sé può esprimersi soltanto in una condizione di anonimato, e molte stanze hanno porte intercomunicanti e interconnesse tra loro. Questa diversità concettuale si riflette poi in strategie, pratiche, tecnologie e tattiche utilizzate per produrre, garantire e tutelare la privacy.

[…] Esiste un’ampia gamma di strutture, meccanismi, regole e pratiche finalizzati a produrre e difendere la privacy. Se proviamo ad aprire questi cassetti, vi troveremo direttive e leggi a livello locale, nazionale e globale; tecnologie probabilmente sicure, come la crittografia; azioni e pratiche di divulgazione da parte di singoli individui; sistemi sociali di confidenzialità (per esempio, quelli di giornalisti, sacerdoti, medici e avvocati); sistemi di steganografia; reticenza collettiva e omertà da parte della comunità; e molto altro.

Vi troveremo la BlackNet di Timothy May, un’applicazione delle tecnologie crittografiche per descrivere un mercato dell’informazione completamente anonimo, con transazioni non tracciabili ed esentasse, che incoraggia lo spionaggio industriale e la circolazione di segreti militari e materiale proibito e secretato, avendo come obiettivo a lungo termine il «collasso delle istituzioni». Vi troveremo le attività giuridiche basate sul Quarto emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti [che vieta perquisizioni e sequestri arbitrari, richiedendo mandati giudiziari fondati sulla probabile causa] per definire le norme a protezione delle reti di comunicazione e delle piattaforme social, cercando di trovare un equilibrio tra i diritti dei singoli cittadini e i poteri delle forze dell’ordine.

A quest’elenco alquanto diversificato va quindi aggiunto l’offuscamento, sia come metodo in quanto tale sia come approccio da usare all’interno e in congiunzione con altri metodi, in base all’obiettivo prefissato. Proveremo cioè a convincere i lettori che, per certi problemi relativi alla privacy, l’offuscamento è una soluzione plausibile, mentre in alcuni casi è la migliore soluzione possibile.

In senso astratto, l’offuscamento consiste nella produzione di un’interferenza modellata sul segnale esistente, così da rendere più ambigua, confusa, difficile da sfruttare e quindi meno utile, la relativa raccolta dati

Il termine “offuscamento” indica un insieme tra oscurità, inintelligibilità, sconcerto e consente di distinguere quest’approccio da metodi basati sulla scomparsa o sulla rimozione. L’offuscamento presume che il segnale venga comunque diffuso, per poi aggiungervi una serie di segnali di disturbo pertinenti e similari – un affollamento in cui l’individuo può confondersi, mescolarsi e nascondersi, seppur per breve tempo.

[…] Qui ci preme piuttosto valutare le forme dell’offuscamento dei dati o dell’informazione – la loro utilità tecnica per designer, programmatori e attivisti. Comprendere i ruoli morali ed etici innescati da queste forme di offuscamento significa comprendere le tecnologie per l’acquisizione e l’analisi dei dati che ci si trova ad affrontare e ostruire. Vuol dire metterne a fuoco i modelli delle minacce, gli obiettivi e le limitazioni.

L’offuscamento è uno degli strumenti disponibili per la costruzione e la tutela della privacy, e come tutti gli strumenti è impostato sulle finalità che può raggiungere e i problemi che può risolvere.