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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 07:32.

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Seduta in rialzo per le Borse mondiali. Milano fa +2%. Record storico per lo S&P 500

Piazza Affari ha chiuso in rialzo del 2% una seduta che si è rivelata ricca di soddisfazioni per tutti i maggior listini mondiali grazie a una serie di incoraggianti dati macro provenienti da Asia, Europa e Stati Uniti e la promessa da parte della Bce che i tassi d'interesse resteranno bassi a lungo. Negli Usa lo S&P 500 ha sfondato per la prima volta 1.700 punti, segnando il suo record intraday. In rialzo anche il Dow Jones e il Nasdaq.

Seduta decisamente positiva, come detto, per Piazza Affari con il FTSE MIB che ha chiuso in rialzo del 2,04%, grazie al buon andamento di Fondiaria - Sai, Prysmian, Banca Pop Er e Banco Popolare. Finmeccanica e Generali sono stati invece tra i titoli peggiori della seduta. In rialzo anche Mediaset nel giorno della sentenza della Cassazione nel processo sui diritti tv. Bene anche il resto d'Europa con il DAX 30 di Francoforte, il CAC 40 di Parigi e il FT-SE 100 di Londra.

andamento titoli

Come previsto la Banca centrale europea ha lasciato i tassi invariati allo 0,50% ai minimi storici, mossa analoga a quella presa dalla Bank of England. Il presidente della Bce Mario Draghi ha spiegato che i tassi resteranno ai minimi ancora per un periodo «prolungato» anche in virtù del fatto che le previsioni sul medio termine sul fronte dell'inflazione sono rassicuranti. Sul fronte della crescita il numero uno della Bce ha detto di aspettarsi una fase di stabilizzazione e quindi una ripresa graduale.

In Asia forte rialzo anche per la Borsa di Tokyo dopo un avvio incerto. A spingere gli scambi sulla piazza asiatica ancora una volta è stato l'indebolimento dello yen nei confronti del dollaro. A contribuire al rialzo ci sono stati anche dei segnali incoraggianti sul fronte della crescita in Cina. Nel finale il NIKKEI 225 è risalito sopra la soglia dei 14mila punti a 14.005,77 con un guadagno di 337,45 punti (+2,47 per cento). Bene anche le piazze cinesi: Shanghai ha chiuso in rialzo dell'1,77% e Hong Kong dello 0,71%

Sul fronte obbligazionario lo spread tra BTp e Bund è sceso a quota 270 punti (rendimento 4,36%). Euro in calo sul dollaro. Il Tesoro spagnolo ha intanto collocato con successo bond con scadenza a tre e cinque anni per un totale di 3,218 miliardi di euro, registrando un calo dei rendimenti rispetto alle precedenti aste. Sono stati piazzati titoli triennali per 951 milioni di euro a un tasso sceso dal 2,768% al 2,636% e titoli quinquennali per 2,267 miliardi di euro a un tasso sceso dal 3,735% al 3,561%. Bene la domanda, pari a 3,3 volte l'offerta per i buoni con scadenza nel 2016 e a 1,7 volte l'offerta per quelli in maturazione nel 2018.

In ambito macro la giornata si è aperta con il Pmi manifatturiero cinese ufficiale (per intenderci non quello di Hsbc/Markit, ma quello rilevato da un'agenzia governativa su un ampio numero di imprese non solo "costiere"). L'indice è salito a 50,3 a luglio dal 50,1 di giugno. Gli analisti prevedevano il calo a 49,9.

Positive anche le indicazioni giunte dal Pmi manifatturiero italiano, salito a sorpresa sopra la soglia dei 50 punti che separa le economie in contrazione da quelle in crescita: il dato di luglio è di 50,4 punti con tro i 49,8 previsti e i 49,1 di giugno. Bene anche l'analogo dato britannico che ha confermato la ripresa in corso Oltremanica (54,6 punti a luglio contro i 52,9 di giugno). Migliore della attese l'indice Ism del settore manifatturiero Usa: 55,4 punti contro attese per 52 e un dato di giugno di 50,9 punti.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono calate di 19mila unità a quota 326mila unità, il livello più basso degli ultimi cinque anni. Il dato reso noto dal dipartimento del Lavoro è nettamente migliore delle attese degli analisti che si attendevano una performance a quota 345mila. Questo dato è relativo alla settimana chiusa il 20 di luglio.

Le spese per le costruzioni negli Stati Uniti sono invece calate in giugno dello 0,6%. Il dato è nettamente peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo pari allo 0,3%.

Tra le materie prime le indicazioni positive giunte nelle ultime 48 ore da Stati Uniti e Cina hanno spinto il petrolio a salire del 2,1% al mercato di New York attestandosi su 107,2 dollari al barile.

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