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Un’annata difficile necessita di decisioni straordinarie. Come quella del Consorzio Prosecco Doc, che include temporaneamente 2.000 vigneti non ancora iscritti (ma in attesa del bando annuale), per tenere costante le scorte di produzione

Italia
Prosecco, un’annata difficile necessita di decisioni straordinarie: lo dice il presidente del Consorzio Doc, Zanette

Un’annata difficile, soprattutto se non isolata e parte di una tendenza all’aumento di eventi estremi, fa spremere a tutti le meningi: dai produttori, alle cooperative, ai consorzi, si cercano soluzioni sia in vigna che in cantina per far fronte alle carenze di prodotto e alle anomalie che presenta. Ma si cercano anche soluzioni per il mercato, specialmente se si rappresenta una Doc col vento in poppa come quella del Prosecco, che conta 23.250 in ettari di vigne, una produzione di 3.500.000 ettolitri di vino l’anno e un export in continuo aumento (+6,9% nel primo quadrimestre 2017), traino di tutte le eno-esportazioni italiane nel complesso. Non passa, quindi, inosservata la decisione del Consorzio di tutela Prosecco Doc di considerare, in via del tutto eccezionale, parte della Denominazione di Origine anche quei vigneti a Glera, piantati all’interno del territorio del Prosecco, ma che non rientrano ancora nel disciplinare.
È facile cadere in sbrigative conclusioni che vedrebbero aumentare sì la produzione di vino del 2017, ma a scapito della qualità, ed è quindi utile soffermarsi su di un particolare che a molti non è noto, ma su cui “è importante insistere, perché è il punto chiave per capire la decisione che è stata presa”, ha dichiarato, a WineNews, Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc: il disciplinare del Prosecco Doc prevede, infatti, la possibilità di aumentare ogni anno del 5% la superficie iscritta alla denominazione. Mentre in altri disciplinari l’impianto di una vigna all’interno di un territorio iscritto in una Doc lo fa rientrare automaticamente all’interno delle sue regole e tutele, nel caso del Prosecco Doc si devono attendere i bandi annuali, che ne autorizzano l’ammissione. Sono, quindi, vigneti che rientrano a tutti gli effetti nei parametri del Prosecco, ma che restano semplicemente Glera fino al loro riconoscimento ufficiale all’interno della Doc.
“La produzione 2017 resterà pressoché invariata rispetto al 2016 principalmente grazie ai vigneti entrati in produzione quest’anno grazie ai bandi precedenti. La concessione straordinaria - continua Zanette - servirà, invece, a ripristinare le scorte di produzione che quest’anno non sono previste dal provvedimento di riserva vendemmiale: riguarda 2.000 ettari di vigna identificata che dovrebbero produrre 150.000 ettolitri di vino, e sono vigneti, in parte già in piena produzione, in parte al 60%, con tutte le carte in regola per entrare nella Doc. Ma una volta colta l’uva - rassicura concludendo Zanette - usciranno di nuovo dal disciplinare, in attesa di partecipare al nuovo bando che verrà attivato in autunno e che accoglierà 1.200 nuovi ettari (arrivando a 24.450 ettari di superficie totale). Questa temporanea ammissione non darà nessun diritto di precedenza”.

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