Seduta in deciso rialzo per il FTSE MIB di Milano che ha chiuso con un convincente +1,83%, dopo aver ha accelerato con le indicazioni della Bce sulla ripresa e i dati migliori delle attese sui sussidi di disoccupazione negli Usa. Titolo più in vista Tod's dopo la pubblicazione ieri dei conti del primo semestre. Bene anche i titoli bancari con la vistosa eccezione di Banca Mps. Gli andamenti di Piazza Affari sono stati superiori a quelli dei maggiori listini europei: FT-SE 100, DAX 30 e CAC 40. I mercati del Vecchio continente hanno beneficiato anche dell'ottimismo generato dai dati cinesi pubblicati nella notte, indicatori sufficientemente buoni da mettere in secondo piano le preoccupazioni sul tapering della Fed.

Wall Street è tornata a guadagnare e interrompe il trend negativo chiudendo la prima seduta in rialzo su quattro (+0,18%). Il petrolio procede in negativo: il contratto a settembre cede l'1,58% a 102,72 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani mantengono i guadagni e continuano con rendimenti in calo al 2,58% per il titolo decennale, benchmark del settore, e al 3,66% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l'euro cresce a 1,3388 dollari mentre il biglietto verde perde terreno a 96,29 yen.

Seduta in flessione per lo spread tra BTp e Bund tedeschi sceso verso quota 250 punti (a 250,75 punti per la precisione). Il rendimento del titolo decennale italiano è calato al 4,192%, ai minimi dal 10 giugno scorso.

Euro in rialzo sui mercati internazionali: la moneta unica europea alle 18 vale 1,3392 contro il dollaro (1,3338 ieri sera dopo la chiusura di Wall street). Il dollaro Usa è sceso invece ai minimi da sette settimane.

Nuova chiusura in calo invece per la Borsa di Tokyo, con l'indice NIKKEI 225 che scende dell'1,59% a 13.605,56 punti. Alla base del ribasso c'è anche un nuovo rimbalzo dello yen sulla scia delle speculazioni sulla politica monetaria americana e le preocupazioni per il possibile allentamento del quantitative easing da parte della Fed. L'indice allargato Topix ha perso l'1,36% a 1.139,589 punti.

La Banca centrale giapponese ha deciso di mantenere invariata la sua politica di allentamento monetario, che mira a portare il Paese fuori dalla deflazione nel giro di due anni. Nel corso di una due giorni di riunione i nove membri del board hanno votato a favore di un mantenimento della strategia espansiva e del ritmo attuale di acquisto di titoli finanziari, in particolare di obbligazioni di Stato, al fine di raddoppiare la massa monetaria in due anni. La decisione era attesa e ha fatto poco per risollevare una giornata caratterizzata - come le ultime del resto - volumi scarsi, volatilità elevata e qualche dubbio circa la volontà del governo di spingere fino in fondo sul fronte delle riforme..

Meglio ha fatto il resto dell'Asia sulla scorta degli incoraggianti dati commerciali di luglio provenienti dalla Cina (esportazioni in rialzo del 5,1% e importazioni in aumento del 10,9% rispetto a un anno fa). A Hong Kong l'indice Hang Seng ha messo a segno il rialzo migliore della settimana: +0,31%, mentre il Composite di Shanghai ha chiuso in flessione dello 0,09%.

Quotazioni dell'oro in rialzo a Londra a 1.308,6 dollari l'oncia. Il petrolio ha aperto in calo a New York, dove le quotazioni perdono lo 0,92% a 103,42 dollari al barile. Rame in rialzo del 2% dopo i positivi dati macro cinesi.

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