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Un piano acqua da 12 milioni: tubi nuovi per 90 mila residenti a Trieste

Verrà sostituita la condotta di Monte Calvo che approvvigiona 30 mila utenze fra Banne e Conconello. Cantieri anche in centro per sistemare i collegamenti in ghisa grigia: da Barriera fino a Rozzol Melara

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TRIESTE Il 2018 sarà l’anno dell’acqua. AcegasApsAmga, l’utility nordorientale (Trieste-Padova-Udine) controllata dal gruppo Hera, ha redatto il budget di stagione, che vede il ciclo idrico al primo posto negli investimenti programmati su Trieste. Il 40% delle risorse postate dalla società, per alzare la qualità dei servizi, è destinato in particolare a migliorare l’efficienza nell’erogazione dell’acqua, nella zona carsica e in una ampia porzione dell’area urbana.

La distribuzione del gas, in vista anche della gara che sarà bandita entro l’estate, la riqualificazione della rete elettrica, l’ammodernamento dei mezzi e dei contenitori impiegati per tenere pulita la città completano il ventaglio degli interventi che saranno effettuati durante il corrente anno.



Roberto Gasparetto, direttore generale dell’azienda e riferimento della capogruppo sul territorio, molla per un attimo gli ormeggi dalla sua proverbiale prudenza: «L’obiettivo strategico è l’eccellenza delle prestazioni. Se in questi anni abbiamo provveduto alla base preparatoria degli adempimenti, il 2018 dovrà segnare il salto di qualità».

Per farlo AcegasApsAmga mette sul tavolo 30 milioni, a concludere il quadriennio di interventi iniziato nel 2015 con un impiego complessivo di circa 160 milioni di euro. I 30 milioni dell’annata saranno così ripartiti: 12 sul ciclo idrico, 10 sul gas, 6 sull’energia elettrica, 2 sull’ambiente.

Sul punto più elevato del podio, come anticipato, scroscia la questione acqua. Con due operazioni-pilota. La prima, sia per i costi (2,4 milioni di euro) che per le difficoltà di esecuzione, riguarda la sostituzione della condotta di Monte Calvo, un rilievo di 454 metri non lontano dall’Area di ricerca. L’impianto approvvigiona circa 30 mila residenti: l’acqua arriva dal serbatoio di Santa Maria Maddalena e punta verso l’Altipiano. Disseta tra gli altri Padriciano, Basovizza, Conconello, Banne. Il dislivello di quasi 400 metri - spiega Gasparetto - deve essere affrontato mediante un’elevata pressione che ha finito con il logorare l’infrastruttura. L’attuale “tubone” s’inerpica in mezzo ai boschi e così ogni problema tecnico si moltiplica per due, perché manutenzioni e riparazioni sono più lunghe e difficili. E per ogni intervento bisogna chiudere l’impianto, provocando frequenti disservizi. La nuova condotta sarà invece realizzata vicino a strade praticabili, in modo tale da velocizzare l’operatività.

Navigando nelle acque comunali si scende poi verso la periferia e verso il centro, dove saranno bonificate le condotte in ghisa grigia, collocate negli anni Trenta: l’anzianità delle giunzioni non giova al trasporto e alla distribuzione idrica, per cui occorre aprire numerosi cantieri e spendere 2 milioni di euro. Una vasta fascia urbana sarà interessata all’operazione, che toccherà Borgo Teresiano, Barriera Nuova, Cologna, Guardiella, zona dell’Ospedale Maggiore, Longera, Rozzol Melara. Gasparetto stima tra i 50 e i 60 mila residenti.

La tubatura di ghisa grigia non è problematica solo per l’acqua, ma anche per il gas. Bisogna cambiarla. Una buona parte del lavoro sui 560 chilometri della rete cittadina è già stata fatta, nel 2018 necessiterà provvedere a una quarantina di km, finanziati con poco meno di 4 milioni di euro. In tema di energia elettrica, l’attenzione di AcegasApsAmga si concentrerà sull’area di Chiadino, dove saranno posati 4 chilometri di cavi a media tensione. Gasparetto ha chiuso la rassegna delle principali iniziative dell’annata con il comparto ambientale, che vedrà ammodernata la flotta di automezzi, la cui età media si è di molto abbassata attorno ai 4-5 anni e i cui standard sulle emissioni inquinanti sono tutti classificati Euro 6.

I rapporti con il Comune, che è socio di Hera con una quota del 4,6%, sono giudicati dal direttore generale «buoni e collaborativi, come dimostrato dalla gestione del cantiere di via Carducci». Superate infine le incomprensioni sulle multe riguardanti la pulizia delle strade.

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