Dopo un’altalena di successi e capitomboli, Paola Iezzi – la sorella mora dell’ex duo pop Paola & Chiara – si sente oggi un po’ MacGyver, il leggendario protagonista del telefilm anni ’80, che «con quattro stronzate riusciva a tirarsi fuori dai guai». Per la prima volta da sola dopo la separazione del 2013, debutta con il nuovo singolo Lovenight, realizzato con Steve Anderson, produttore tra gli altri di Kylie Minogue. «Nel pezzo canto “faremo festa con ciò che ci resta”: se hai aspirazioni troppo grandi non combinerai niente.
Bisogna iniziare da ciò che si ha, anche se ti sembrano pezzi inutili».
Lei da cosa ricomincia?
«Dall’esperienza. Quando mi sono separata da Chiara, dopo vent’anni di carriera musicale, non ho chiuso solo una storia ma la mia vita: è stata dura, come chiudere un matrimonio. Chiunque abbia divorziato sa di cui parlo: una parte di te si sente fallita, perduta. Devi ricominciare daccapo, e ti viene il panico».
Un divorzio arriva perché finisce l’amore, e con una sorella?
«Il matrimonio è un progetto condiviso: finisce quando si cominciano ad avere obiettivi diversi».
È successo a voi?
«Una volta, in treno, Chiara mi chiese: “A te piace ancora questo lavoro?”. Eravamo lontane dal dividerci, eppure lei già all’ora voleva dirmi “chiudiamola qui, non ce la faccio più”. Io non volevo capire, l’idea romantica “sempre è per sempre” mi teneva in trappola. Col tempo ho imparato che a volte le cose le puoi solo accettare».
Mai avuto ripensamenti?
«No, perché non è stata una decisione presa a tavolino, “adesso facciamo così”. È la vita che va: ci sono momenti in cui si arriva davanti a un muro e o ti schianti o cambi direzione, per sopravvivere».
Rispetto alla musica ha mai pensato di «cambiare direzione», dedicarsi ad altro?
«Ho dubitato che avrei fatto ancora un disco nella vita. Ecco perché quest’album è un “miracolo”. Lovenight non è “la notte d’amore”, ma l’entusiasmo che si riaccende. Nel 2017 saranno vent’anni che faccio questo mestiere, non sento di ripartire da zero. Semmai torno alle origini: la mia essenza è pop, e questo disco ripescherà tanto dagli anni ’80, ci sarà “tanto ottantismo” dentro, a partire dall’immagine».
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In questi anni l’abbiamo vista passare dal look «topolina» ai completini di latex.
«Sono un’anima inquieta! Per le serate da deejay ho un’immagine più spinta, da club, per questo progetto sono più vicina agli anni’80. C’è tanto bisogno di quella leggerezza, mista a malinconia, che rendeva mitici quegli anni lì. Ho tagliato i capelli: volevo vedermi una faccia nuova».
Si è mai sentita stretta nella sua immagine? Lei la mora e forte, Chiara bionda e fragile?
«No, perché io conosco Chiara diversamente: è più forte di ciò che sembra».
La partecipazione di Chiara lo scorso anno a The Voice è stata un segno di forza o di debolezza?
«Non lo so, ma io dopo vent’anni di carriera non l’avrei mai fatta. Finché però uno si prende i suoi rischi va bene».
L’ultima volta che ci siamo sentite parlava di nozze: sono passati due anni, l’anello dov’è?
«Ha ragione, la proposta di Paolo (Santambrogio, fotografo di moda, ndr) è sempre valida ma io ho attraversato un periodo tosto e non volevo che l’unione con la persona con cui sto da tanti anni diventasse un rifugio o una consolazione. C’è stato un momento in cui facevo fatica a passare le giornate».
Sta parlando di depressione?
«Sì, anche se non so se chiamarla “clinicamente” così. Sono stata a lungo in analisi, una cosa che consiglio a tutte le persone che affrontano distacchi importanti: bisogna curare quel dolore, e gli amici non bastano. Spesso le persone amano cullarsi in un malessere che dà l’illusione che nulla sia cambiato. Ma se non fai niente, niente può succedere».
Ha 42 anni, pensa ad avere figli?
«Non li ho fatti perché non ero pronta, ho dovuto prima pensare a ricostruirmi. Molti sostengono che i figli vadano fatti con incoscienza, ma un bambino non è un leasing, non lo ridai indietro: è tuo per la vita e se non stai attento sono dolori».
Il suo fidanzato dà l’idea di essere molto paziente. Dove l’ha scovato?
«Bisogna saper scegliere, non è vero che non si può. Io sono stata con persone che mi hanno massacrata emotivamente e chiunque accetti di stare con una persona così dovrebbe farsi aiutare. Per uno che mena ce ne sono altri dieci che menano: se quello lì finisce in galera, ne troverai un altro uguale. Io ho una persona speciale al mio fianco perché ho voluto che ci fosse».
Chiara ha detto che, in un ipotetico matrimonio, le farebbe volentieri da damigella.
«Chi lo sa, non ci ho mai pensato … Però mia sorella è metà del mio cuore».
In che rapporti siete?
«Siamo adulte, ognuna con una famiglia propria, lei è sposata e non vive in Italia. Ogni tanto ci aggiorniamo, più spesso via mail. Abbiamo condiviso talmente tanto che è arrivato il momento di avere un naturale distacco. Fino alle medie eravamo super attaccate, poi, prima di riunirci per la musica, le nostre strade si sono divise, ognuna con i suoi amici… Oggi è come allora. C’è la voglia di sperimentare noi stesse per come si è. Senza essere più una lo specchio dell’altra».