Milano, 24 novembre 2016 - 18:12

Panico da hacker, gli auricolari collegati
al pc possono diventare cimici che ci spiano

Lo rivela una ricerca israeliana, che spiega come contro questo tipo di malware non esistono soluzioni

di Andrea de Cesco

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Il malware «Speake(a)r»

Fate attenzione quando collegate cuffie e auricolari al computer: qualche hacker potrebbe usarli per spiarvi, persino se avete rimosso o disabilitato il microfono interno dei vostri dispositivi. Lo ha rivelato una ricerca dell'Università israeliana Ben Gurion del Negev, che ha sviluppato un malware ad hoc denominato «Speake(a)r». Che cuffie e auricolari possono essere trasformati in microfoni era già noto. I ricercatori hanno dimostrato che fino a una distanza di sei metri il risultato che si ottiene è ottimo, ma sono andati oltre. «Speake(a)r» sfrutta una funzionalità poco nota del codec di RealTek (azienda taiwanese leader nel comparto audio su molte schede madri), che permette di ri-configurare il canale output (ascolto) dei computer in un canale input (microfono). Il malware può registrare l'audio persino nel caso in cui le cuffie siano connesse a un attacco che prevede soltanto l’output e anche se il computer non ha in dotazione una presa per il microfono. L'hacker potrà poi comprimere la registrazione e inviarla a un serve remoto.

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