Fare trading online non è semplice se non si conoscono i trucchi del mestiere, In questa guida, ti mostreremo come fare trading online con l’indicatore RSI, grazie alla quale potrai imparare tutti i segreti dell’RSI, dall’ottimizzazione dell’utilizzo della fine di effettuare le previsioni di trading sfruttando appieno le potenzialità dell’RSI. Per tutte le informazioni, continua a leggere la nostra guida.

indicatore RSI
Indicatore RSI

Cos’è l’indicatore RSI?

L’indice di forza relativa (Relative strenght index, RSI) è uno degli strumenti più utilizzati dai trader appassionati di analisi tecnica. L’RSI è infatti un indicatore oscillante che mostra quando un asset potrebbe essere ipercomprato o ipervenduto confrontando l’entità dei recenti guadagni dell’asset stesso, con le sue recenti perdite. Insomma, l’RSI non fa un confronto tra un titolo e l’altro, ma misura la forza dell’asset rispetto alla propria storia dei prezzi.

Il Relative Strength Index è dunque un indicatore utile per generare segnali di “ingresso” e di “uscita” nella posizione, evidenziando almeno in parte quando una tendenza potrebbe essere in grado di finire o una nuova tendenza potrebbe essere in grado di formarsi. Il tutto, illustrando la spinta al rialzo o al ribasso del prezzo in un certo periodo di tempo, il più delle volte in 14 periodi, mostrando così se l’asset si è spostato in modo insostenibile in aumento o in diminuzione.

Indice di forza relativa
Indice di forza relativa (RSI)

Graficamente, l’RSI viene visualizzato con una singola linea e oscilla in un intervallo compreso tra 1 e 100, con il livello 50 considerato come un punto chiave che distingue un trend ascendente da un trend discendente. Welles Wilder, ideatore del Relative Strength Index, ha determinato anche altri due punti di interesse fondamentali. Egli ritiene infatti che un RSI superiore a 70 indica che l’asset è ipercomprato, mentre un RSI inferiore a 30 suggerisce una situazione di ipervenduto. Questi livelli, tuttavia, non sono rigorosamente impostati e possono essere cambiati manualmente, in base al sistema di trading unico di ogni investitore. È anche per questo motivo che le piattaforme di trading consentono di scegliere qualsiasi altro valore come limite di ipercomprato / ipervenduto, oltre ai livelli convenzionali che sopra abbiamo già avuto modo di condividere.

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Come si calcola RSI

La costruzione dell’RSI richiede l’esecuzione di diversi calcoli. La formula è la seguente:

RSI = 100 – [100 / (1 + RS)]

Dove la RS (Relative Strength) è il rapporto tra il movimento verso l’alto e il movimento verso il basso dell’asset, significando dunque che:

RS = UPS / DOWNS

UPS = (somma dei guadagni su N periodi) / N

DOWNS = (somma delle perdite su N periodi) / N

Per quanto riguarda il periodo utilizzato per il tracciamento dei dati, i calcoli originali di Wilder comprendevano un periodo di 14 giorni, che continua peraltro ad essere utilizzato ancora oggi con maggiore frequenza. Tuttavia, può anche essere soggetto a modifiche, in base alle preferenze specifiche di ciascun trader.

Dopo la stima del primo periodo (nel nostro caso il periodo di default di 14 giorni), devono essere effettuati ulteriori calcoli per determinare il RSI dopo che si è verificato un nuovo prezzo di chiusura. Tale approccio include uno dei due possibili metodi di media – il metodo di media iniziale di Wilder e il metodo di media esponenziale ancora più comunemente usato.

Ci atterremo all’approccio più popolare e utilizzeremo lo smoothing esponenziale. L’UPS e i DOWNS per un periodo di 14 giorni avranno dunque questo aspetto:

UPSday n = [(UPSday n-1 x 13) + Gainday n] / 14

DOWNSday n = [(DOWNSday n-1 x 13) + Lossday n] / 14

Cosa ci dice RSI

Ci sono diversi segnali che il movimento dell’indice di forza relativa è in grado di generare. Come abbiamo detto prima, ad esempio, questo indicatore viene utilizzato per determinare che tipo di tendenza abbiamo in corso e quando potrebbe giungere a conclusione.

Se l’RSI supera i 50, indica che più operatori di mercato acquistano l’asset rispetto a quelli che lo vendono, spingendo così il prezzo verso l’alto. Quando il movimento incrocia sotto la linea di 50, suggerisce il contrario: più trader vendono piuttosto che comprare, e il prezzo diminuisce.

Tuttavia, il nostro suggerimento è quello di utilizzare l’RSI come strumento di conferma della tendenza, piuttosto che usarlo da solo per determinare la direzione del trend. Se la vostra analisi mostra che si sta formando una nuova tendenza, provate pertanto a controllare l’RSI per ricevere ulteriore conferma del movimento del mercato: se l’RSI supera i 50, allora avrete una conferma, in caso contrario, meglio astenersi o cercare altre conferme (logicamente, una tendenza al ribasso ha le proprietà opposte)

Cosa misura l’RSI

L’RSI misura la velocità e la forza di un trend rappresentando graficamente questi fattori tra due livelli estremi. È calcolato utilizzando la media dei profitti e delle perdite di un titolo durante un dato intervallo. Di norma, come tale periodo, viene utilizzato – come consigliato da Wilder – un periodo di 14.

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Aumentando o diminuendo questo intervallo si ottengono come risultato dei segnali abbondantemente differenti.

  • Un RSI calcolato su un breve periodo risulterà più sensibile alle oscillazioni di prezzo, e di conseguenza segnalerà più spesso fasi di ipercomprato/ipervenduto.
  • Un RSI calcolato su un periodo più lungo sarà meno sensibile al prezzo, fornendo pochi segnali di situazioni estreme.

Come detto sopra gli indicatori di momentum riportano il movimento di prezzo su una banda che oscilla tra 0 e 100. L’RSI è così calcolato:

RS = media di x giorni al rialzo * media di x giorni al ribasso.

RSI = 100 – 100 / (1 + RS)

L’utilità principale dell’RSI si concretizza in 2 diversi modi.

  1. Il primo e probabilmente più importante, è il segnale che l’oscillatore ci dà, informandoci sulla situazione di ipercomprato e di ipervenduto del prezzo.
  2. L’altra principale informazione reperibile attraverso l’RSI sono i segnali di divergenza tra oscillatore e grafico, i quali preannunciano spesso l’inversione del trend.

Indicatori di momentum

Gli indicatori di momentum sono utilizzati da sempre dai trader per massimizzare il profitto. Non solo è importante comprendere come un particolare indicatore viene calcolato, ma anche capirne la complessità è un’azione che può migliorare le tue performance.

L’RSI è stato concepito e creato da Welles Wilder Jr. nel 1978. Egli, prima di entrare nel mondo della ricerca e dell’analisi del trading, era un ingegnere meccanico di professione e un investitore immobiliare per hobby. Insieme all’RSI, Wilder ha anche creato altri indicatori importanti come ADX e ATR, anche se il più famoso resta proprio l’RSI.

L’RSI fa parte della famiglia degli indicatori cosiddetti di momentum. Altri tipi di indicatori di momentum sono il MACD, lo Stocastico ecc…

Definizione di indicatori di momentum

Gli indicatori di momentum misurano il tasso di variazione di un titolo, riportandolo graficamente all’interno di una banda che oscilla tra i livelli 0 e 100. Questa rappresentazione permette di comprendere le condizioni estreme di mercato come ipercomprato e ipervenduto.

RSI trading: zone di ipercomprato e ipervenduto

L’interpretazione più basilare dell’RSI sono le due zone estreme dell’oscillatore, chiamate zone di ipercomprato e di impervenduto. Quando l’indicatore si trova sopra la linea di 70, viene considerato in ipercomprato, quando si trova sotto la linea di 30, viene considerato in ipervenduto. Un movimento nei pressi di 50 è considerato un andamento neutrale, e come tale non merita troppa considerazione.

Quindi, un movimento al di sopra della linea di 70, significa che il mercato si sta surriscaldando, e tale segnale dovrebbe essere di solito interpretato come un avvertimento di una probabile inversione ribassista a breve. Al contrario, l’RSI sotto la linea di 30, indica un mercato che è stato spinto troppo al ribasso, e quindi, un trader dovrebbe essere pronto ad acquistare il titolo al minimo segnale di inversione rialzista.

Il segnale di entrata vero e proprio viene dato quando il grafico attraversa le linee di 70 e di 30. Nello specifico si dovrebbe andare short solo quando l’oscillatore perfora dall’alto verso il basso la retta 70, e si dovrebbe entrare al rialzo quando perfora dal basso verso l’alto la retta 30.

RSI trading: fase laterale

Come negli altri indicatori di momentum, è importante sapere che l’RSI funziona meglio nelle fasi in cui il mercato tende a lateralizzare, piuttosto che quando si trova in un forte trend. Inoltre i segnali dell’RSI dovrebbero essere utilizzati come conferma ad altri segnali, e non come indicatori principali.

Combinazioni degli indicatori con l’RSI

È ottimo ad esempio utilizzare l’RSI in combinazione di livelli di supporto e resistenze. Quando ad esempio il prezzo tocca un livello di resistenza, e al tempo stesso l’RSI si trova in ipercomprato, quello potrebbe essere un buon momento per andare short. Infatti i segnali si confermano a vicenda, segnalando entrambi l’imminente inversione ribassista. Ovviamente lo stesso discorso vale anche al contrario, quando cioè l’RSI si trova in ipervenduto e il prezzo vicino ad un livello di supporto.

Divergenze rialziste e ribassiste

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Le divergenze sono degli importanti segnali di inversione. Sono ampiamente usate dai trader di tutto il mondo per aprire posizioni prima che gli altri capiscano che il trend stia effettivamente cambiando tendenza. Nel suo libro Wilder affermava che una divergenza tra l’RSI e il prezzo è un segnale di inversione. Nonostante questo, molti trader, nel corso degli anni hanno utilizzato l’RSI soltanto come indicatore di ipercomprato e ipervenduto. Solo alcuni trader più svegli e attenti hanno utilizzato a pieno le potenzialità dell’RSI, sfruttando anche le divergenze.

Divergenza rialzista 

Una divergenza rialzista si genera quando il prezzo di un asset forma un minimo decrescente, mentre l’RSI registra un massimo crescente. Questo segnale, unito al fatto che il prezzo potrebbe trovarsi sui minimi e quindi potrebbe rimbalzare, e al fatto che gli acquirenti stanno riprendendo forza, potrebbe segnalare la fine del trend ribassista e l’inizio di uno rialzista nel medio termine.

Divergenza ribassista

Una divergenza ribassista si forma quando il prezzo registra un massimo crescente mentre l’RSI fa un minimo decrescente, generando appunto una divergenza tra prezzo e indicatore. Questa indica che il trend rialzista sta per terminare, e che almeno nel breve periodo i trader dovrebbero iniziare ad andare short per massimizzare il profitto.

È importante ricordare che nonostante le divergenze siano un ottimo modo per guadagnare, a volte esse tendono a risultare ingannevoli, soprattutto in caso di trend molto forti. Infatti, in mercati estremamente forti, quando l’RSI si trova in ipercomprato o in ipervenduto, le divergenze creano spesso falsi segnali. Perciò in questi casi è consigliabile riscontrare anche un pattern di inversione a conferma della divergenza.

Altalena rialzista

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Un’altalena rialzista avviene quando l’RSI scende al di sotto di 30, poi ne ritorna subito al di sopra, ed in seguito esegue delle correzioni che non riescono però più a perforare il livello 30. Infine l’indicatore perfora al rialzo un massimo recente e crea un ottimo supporto su questo livello, formando quindi un nuovo trend rialzista.

Questo viene considerato essere un ottimo segnale toro e da qui il nome altalena rialzista. È importante per un trader ricordarsi bene tutti i punti che formano un’altalena rialzista:

  • perforazione al ribasso di quota 30, e RSI in ipervenduto;
  • perforazione al rialzo di quota 30;
  • ritracciamento ribassista che si mantiene però sopra quota 30;
  • perforazione rialzista di un precedente massimo.

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Altalena ribassista

Un’altalena ribassista si sviluppa quando l’RSI supera al rialzo la linea di 70, quindi vi riscende sotto poco dopo, e rimane a muoversi raso alla linea di 70 per un po’.

Infine l’indicatore perfora al ribasso un minimo precedente, formando un buon livello di resistenza, per poi continuare a scendere. Essendo questo considerato un segnale ribassista, ha preso appunto il nome di altalena ribassista.Questi sono i punti da ricordare per riconoscere e sfruttare un’altalena ribassista.-RSI perfora al rialzo quota 70 ed entra in ipercomprato.-Inversione che perfora al ribasso la linea di 70.-Formazione di un massimo decrescente sotto quota 70.-Perforazione ribassista di un precedente minimo.

RSI trading: muoversi tra 80 e 40; i livelli non sono statici

È importante comprendere che l’RSI lavora molto meglio in un mercato in fase di lateralizzazione, e non in uno in trend rialzista o ribassista.

È possibile, ad esempio, che in un forte trend rialzista, l’RSI potrebbe iniziare a muoversi tra 80 e 40, di conseguenza, un trader dovrebbe considerare di vendere solo quando l’oscillatore supera quota 80. Allo stesso modo, in un forte trend ribassista, l’RSI potrebbe tendere a muoversi tra i 60 e i 20, a quel punto il nostro livello di iperveduto non sarebbe più 30, ma bensì 20.

Questo per dire che i livelli di ipercomprato e di impervenduto non sono statici, ma possono variare in base alla situazione del mercato, ed è importante che un trader riconsideri di volta in volta le zone di ipercomprato/ipervenduto dell’RSI in base alle diverse condizioni del mercato.

RSI e trendline

Le trendline tracciate sull’RSI possono essere utilizzate per generare segnali di acquisto o vendita, aiutando a comprendere quando il trend di fondo sta per invertire oppure sta continuando nella sua direzione. Allo stesso tempo, le trendline sull’RSI aiutano anche a capire quando il trend si è invertito, confermandone la perforazione.

È importante che i trader, soprattutto i principianti, capiscano che l’RSI non è magico e non è la soluzione a tutti i nostri problemi. Esso è solamente uno strumento tra tanti altri nelle nostre mani. È utile saper utilizzare anche altre tecniche di trading, come i pattern di prezzo, i quali usati insieme ad oscillatori come l’RSI, aumentano di molto l’accuratezza delle nostre analisi. Oscillatori come l’RSI devono essere semplicemente utilizzati come conferma al nostro pensiero.

Strumenti secondari

Come già spiegato, se l’RSI si trova a quota 10, questo significa sicuramente che il mercato si trova in una forte fase di ipervenduto, e che a breve potrebbe rimbalzare ed invertire. Ma nonostante questo, ciò non basta per aprire una posizione nel mercato, un trader deve saper pazientare ed attendere altri segnali che confermino l’imminente inversione di tendenza, prima di entrare nel mercato.

Quindi è molto importante che i trader usino l’RSI come uno strumento secondario e non come primario per generare segnali di acquisto e di vendita. In teoria l’RSI dovrebbe essere utilizzato per fornire segnali, ma la realtà è diversa dalla teoria, ed è meglio che i trader seguano questi passi quando stanno decidendo di aprire una posizione:

Il nostro intento in questa guida, era di far capire alle persone le reali potenzialità di questo oscillatore, e speriamo di essere stati in grado di far un po’ di luce su importanti temi che avevano bisogno di essere spiegati, per permettere così ai trader di sfruttare al meglio le caratteristiche dell’RSI. Speriamo anche che, con i numerosi avvertimenti all’interno di questo libro, i trader siano in grado di gestire in maniera migliore il rischio e di ottenere una maggiore percentuale di operazioni vincenti.

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