Milano, 4 luglio 2017 - 07:21

La Fiat 500 compie sessant’anni
E sbarca al Moma di New York

Costava 465 mila lire, tredici stipendi medi. Oggi la festa ma Marchionne non ci sarà

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La Fiat 500 compie 60 anni, ma non li sente: il suo presente e il suo futuro restano pieni di vita. Oggi, a Torino, viene festeggiata la storia di un successo industriale italiano prolungatosi a lungo. Manca Sergio Marchionne, trattenuto negli Stati Uniti: era stato proprio il manager italo-canadese a rifar rinascere, nel 2007, la nuova generazione, una 500 profondamente differente, ma con le radici affondate in quella precedente, che oggi entra nel museo di arte moderna più famoso del mondo, il MoMa di New York, conquistando una posizione stabile, forte del suo design unico, espressione della cultura e del made in Italy che globalmente ci invidiano. Questa sera, su tutte le reti televisive italiane, verrà mandato in onda un cortometraggio per celebrare il compleanno della 500, interpreti la serie speciale 500 anniversario e il premio Oscar, Adrien Brody.

Il 4 luglio 1957, la piccola vettura, fu presentata dall’allora amministratore delegato di Fiat, Vittorio Valletta, affiancato da Dante Giacosa che l’aveva progettata e dal giovane avvocato Gianni Agnelli. Fu la prima vettura affiancata, in pubblicità, ad una figura femminile, con i guanti e un buffo cappellino: insieme simbolizzavano la libertà e l’evoluzione sociale che nel tempo le donne hanno saputo conquistare. Era piaciuta immediatamente, veniva chiamata «vasetto di yogurt», per le minute proporzioni, per i colori pastello della carrozzeria che ricordavano la frutta di stagione. Valletta aveva dato vita ad una rivoluzione industriale partita all’interno di Mirafiori, dalla catena di montaggio, dalla promessa di lavoro capace di attrarre, a Torino, tanti giovani del Sud Italia. Inizialmente aveva due soli sedili, una panca posteriore e poteva trasportare solo due persone con 70 chilogrammi di bagaglio. Costava 465 mila lire, una cifra enorme per chi guadagnava allora 40 mila lire al mese, erano necessari tredici stipendi per acquistarla. Ma divenne subito l’oggetto del desiderio di un’Italia che guardava al futuro con fiducia ed entusiasmo. Non a caso, in quello stesso anno, furono firmati i trattati costitutivi della Comunità Economica Europea. La storica 500 ha attraversato 18 anni della storia del mondo prima di uscire di produzione: ha visto lo sbarco dell’uomo sulla Luna, la morte di John Kennedy, la nascita della tv a colori e ha accompagnato la Dolce Vita. Sino al 1975 ne furono costruite decine di versioni, per quasi quattro milioni di unità: diventata una quattro posti, era la seconda auto della famiglia che godeva di un benessere economico senza ombre. Il motore, bicilindrico, raffreddato ad aria, continuava ad essere posizionato posteriormente, come la trazione: solo la cilindrata era passata da 479 a 594 cc. Ma per tutti era ed è la 500.

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