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L’Head of Investor Relations di Autogrill si racconta

Nuovo appuntamento con una storia di successo che ha come protagonista una donna dalle mille risorse, la quale forza traspare subito, fin dalle sue prime parole.

L’intervista a Elisabetta Cugnasca, Head of Investor Relations di Autogrill, ci ha permesso di scoprire quanto il duro lavoro e la tenacia possano portare lontano e quanto la forza d’animo possa essere d’aiuto nei momenti più difficili del proprio percorso professionale, così come nella vita.

Intervista a Elisabetta Cugnasca, brillante carriera e impegno nel sociale.

Dal 20014 è Head of Investor Relations del Gruppo Autogrill Spa, qual è stata la sfida più grande alla quale ha dovuto far fronte in questi anni?

Sono state due le operazioni particolarmente importanti. La prima nel 2004 quando gli azionisti di riferimento hanno avviato il processo di vendita del Gruppo. Non avevo mai affrontato prima una situazione del genere e dal punto di vista psicologico è stato pesante perché la mia inesperienza in merito mi preoccupava. Ma quella è stata un importante occasione per imparare.

L’altra grande sfida è stata nel 2013, con la scissione del Gruppo Autogrill. Un’operazione di successo ma un momento delicato che ho gestito dando tutta me stessa e facendo ricorso a quanto avevo imparato in 10 anni di carriera.

E a livello personale?

Ho imparato a gestire lo stress e la mole di lavoro. In quanto anello di congiunzione tra gli investitori e la società, devo fare i conti da un lato con il ritmo frenetico dei mercati, dall’altro con i tempi più lunghi della vita d’impresa. Per nulla semplice, ma questo lavoro mi ha insegnato a valutare bene le situazioni e a maturare come persona.

Il suo lavoro, tra le altre cose, la porta a confrontarsi quotidianamente con gli azionisti. Compito per nulla facile…qual è il segreto per tenere le redini della situazione?

Di sicuro la competenza. Si deve sempre stare dietro all’evoluzione della società, quindi studiare costantemente. L’errore più grande che si possa fare è quello di pensare di essere arrivati.

Poi l’educazione e il coraggio. È importante essere cortesi ed educati con tutti e, se necessario, contestare alcuni atteggiamenti scorretti. Inoltre bisogna avere il coraggio di riportare anche notizie o feedback scomodi; è difficile ma va fatto e non ci si può tirare indietro.

Rimanendo in tema di investimenti, qual è il suo rapporto con la gestione dei risparmi?

Sono molto cicala ma ho la capacità di trasformarmi in formica quando voglio e fin da piccola ho capito che bisogna guadagnarsi le cose. A 14 anni desideravo una borsa costosa ma mia madre non aveva intenzione di buttar via i soldi in quel modo. Non mi sono arresa. Ho fatto la baby-sitter per un po’ e messo da parte i miei guadagni, finché ho raggiunto il mio obiettivo e ho comprato la fantomatica borsa.

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Che consiglio si sente di dare a chi intende intraprendere una carriera come la sua?

Essere pronti a lavorare sodo ed essere consapevoli che c’è sempre da imparare. Certo anche la fortuna gioca un ruolo importante, ma ricordiamoci che “aiuta gli audaci” e che senza delle fondamenta solide non porta da nessuna parte.

Donna impegnata a lavoro ma anche nel sociale. Quanto è importante per lei essere attiva anche su questo fronte?

Molto perché aiuta a guardare dentro sé stessi e a fermarsi a riflettere, cosa che facciamo sempre più di rado per via del lavoro che ci assorbe totalmente o del poco tempo a disposizione. Lavoro in mondo dove girano tanti soldi, e fare qualche attività che ti ricordi quale sia il mondo vero e non quello costruito, aiuta a vivere la vita in maniera diversa. Sono stata in Etiopia e a breve farò un’altra esperienza ad Haiti con la Fondazione Francesca Rava ma si può aiutare in tanti modi, anche a pochi passi dal portone di casa.

Laurea in economia, Senior auditor presso Arthur Andersen e infine Autogrill. Dove si vede tra 20 anni?

Non è facile rispondere. La mia vita mi ha messo di fronte a momenti difficili e ho imparato a non fare progetti ma a concentrarmi sul presente. Spero quindi di essere in salute, serena e circondata dagli affetti che mi sono cari e di poter vivere appieno il mio presente.

Una sua virtù e un suo difetto?

Sono perseverante e tenace, non mollo facilmente. In seguito ad un brutto incidente, il primo neurologo che mi ebbe in cura mi disse “avevo pochissime probabilità di recuperare l’uso della mano sinistra”ma non mi sono mai arresa finché sono riuscita a recuperare in toto la mobilità.

Se invece devo pensare a un difetto, devo confessare che sono la “creatura più permalosa al mondo”, come amano dire i miei fratelli. Ho un senso dell’humor pari a zero, lo ammetto.

Il sogno nel cassetto di Elisabetta e il sogno nel cassetto dell’Head of Investor Relations del Gruppo Autogrill?

Ogni periodo della mia vita ha un suo sogno nel cassetto e in questo momento è quello di comprarmi casa a Milano. Come dipendente Autogrill invece, vorrei che il mio Gruppo potesse trarre beneficio degli sforzi fatti in questi ultimi 5 anni per affrontare la crisi e lasciare alle spalle i momenti di tensione e le preoccupazioni.

In conclusione, di che colore vede il suo futuro?

Senza dubbio verde, il colore della speranza e il messaggio che vorrei far passare anche tramite questa intervista.

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