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Del Grande, Ankara liberi tutti i giornalisti

Del Grande, Ankara liberi tutti i giornalisti

"Non è accettabile essere incriminati per il lavoro che si svolge"

25 aprile 2017, 16:13

Redazione ANSA

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Gabriele Del Grande e la sua compagna Alexandra D 'Onofrio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gabriele Del Grande e la sua compagna Alexandra D 'Onofrio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gabriele Del Grande e la sua compagna Alexandra D 'Onofrio - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Faccio appello (alla Turchia, ndr) perché liberi tutti i giornalisti. Non è accettabile essere incriminati per il lavoro che si svolge". Il pubblico "deve sapere" cosa succede nel mondo. Così Gabriele Del Grande incontrando i giornalisti della stampa estera a Roma.

"Non chiamatemi eroe, ho solo fatto il mio lavoro. Sono uno dei tanti, ci sono ancora 174 giornalisti in carcere" in Turchia. "Chiedo di essere giudicato per il mio lavoro, nulla di più", ha sottolineato il reporter.

"Siamo stati fermati a Rihanli, lungo il confine tra Turchia e Siria, in uno dei ristoranti più buoni della città. Si sono presentati otto agenti in borghese che ci hanno mostrato un distintivo, e poi portato in commissariato". Così Gabriele Del Grande racconta i momenti dell'arresto in Turchia. "Non avevo alcuna intenzione di andare in Siria, il mio lavoro in Turchia era di ricerca, per scrivere un libro", ha aggiunto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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