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La tua azienda è in pericolo!

Come difendersi dal "malware del riscatto" che blocca il computer

Gentile cliente,
le scriviamo per metterla al corrente di un forte pericolo che sta correndo la sua attività anche in questo momento.

Se da una parte la tecnologia ci ha permesso di velocizzare i processi lavorativi dall'altra ci espone ad una serie di pericoli. Come ad esempio i virus!

I delinquenti che creano i virus ogni giorno inventano sistemi nuovi per trarre profitto da crimini informatici.

Il ransoware Cryptolocker blocca tutti i dati

Da qualche tempo si sta diffondendo un virus detto ransoware. I ransoware sono programmi dannosi che bloccano tutti i dati chiedendo un riscatto per riaverli.

Non esiste praticamente un tecnico informatico che non abbia ancora avuto a che fare con Cryptolocker, Cryptowall o uno dei suoi derivati. Questi virus procedono rapidamente a bloccare tutto il contenuto con una chiave segreta: per poter sbloccare i dati compromessi, quando non è disponibile un backup aggiornato e protetto dallo stesso virus, l’unica possibilità è pagare un riscatto.

Cryptolocker chiede un riscatto ma pagarlo è illegale

Non è detto che il pagamento del riscatto sia la soluzione più semplice: le cifre variano dai 300 alle diverse migliaia di euro, ma il versamento deve essere fatto in Bitcoin utilizzando piattaforme specifiche che permettono di acquistare la valuta tramite una ricarica PostePay. Il pagamento stesso è un atto di per se illegale (espressamente vietato nelle norme degli stessi siti di pagamento) e comporta alcuni rischi, non ultimo quello che il portafoglio Bitcoin del malvivente venga bloccato e che sia necessario rintracciarlo sulla rete anonima per riuscire a ricontattarlo.La modalità di pagamento è completamente illegale perché basato su sistemi non tracciabili che obbligano il malcapitato a passare per vie traverse o peggio mettersi nelle mani di ricattatori con nessuna garanzia.

Cryptolocker blocca pendrive USB, dischi esterni e altri PC in rete

I ransomware utilizzano un sistema che in pochi minuti riesce a bloccare il contenuto del computer e di eventuali chiavette collegate via USB oltre che persino delle cartelle di rete condivise o altri pc. L'obiettivo preferito di questi attacchi sono le aziende dove la necessità di tornare al più presto in possesso dei propri dati è di vitale importanza ed è quindi maggiore la probabilità di vedere pagato il riscatto. In alcuni casi, ad esempio col più recente chiamato Chimera, l'ennesimo clone di Cryptolocker, per aumentare la propensione al pagamento viene persino avvisato l'utente che in caso di mancato riscatto, i dati privati verranno pubblicati su internet.

Gli antivirus sono inefficaci

Per proteggersi da questi attacchi i classici antivirus non sono sufficienti: la rapidità con cui le varianti del virus si diffondono e la modalità di attacco li rendono spesso inefficaci.

Solo negli ultimi mesi alcuni antivirus stanno implementando funzionalità specifiche di protezione dette “anti-ransomware”, che funzionano però solo sulle risorse locali del PC e non per quelle esterne o di rete.

Come proteggersi allora?

Per proteggersi da attacchi ransomware esistono due strade principali: la protezione attiva con l’installazione di antivirus aggiornati, firewall e software di controllo specifici, e una corretta politica di salvataggio dati (backup).

La miglior difesa è il Backup Remoto

Il modo migliore per recuperare i propri dati dopo un attacco di questo tipo è poter attingere a backup aggiornati. Ma anche le modalità di salvataggio devono essere controllate con attenzione perché Cryptolocker è in grado di diffondersi su unità USB e cartelle di rete mappate.

Il nostro sistema di Backup Remoto, che esegue una copia di sicurezza sui server Next, offre una naturale protezione da questi attacchi. Infatti il sistema di salvataggio che vi proponiamo è garantito da un controllo periodico da parte di nostri operatori del corretto funzionamento e un sistema automatico che invia notifiche per email.

In questo modo potrà essere sicuro che il salvataggio sia stato effettuato e in caso di problemi essere avvertito per intervenire in tempo.

Anche i dati su Next2020 sono in pericolo

Purtroppo anche tra gli utenti di Next2020 alcuni sono stati attaccati da questo virus. Solo chi però aveva optato per questo sistema è riuscito a recuperare i propri dati senza troppe perdite di tempo e denaro. In altri casi, peggiori, l'azienda è stata costretta e reinserire ad esempio anni di contabilità o peggio perdere documenti e dati preziosi per la propria attività.

La tua sicurezza con una spesa minima

Il sistema di salvataggio “Backup Remoto” viene installato e configurato in azienda da un nostro operatore e con una piccola spesa mensile può avere la garanzia che i suoi dati siano al sicuro.

Backup Remoto di Next viene proposto con le seguenti opzioni:

  • 1 salvataggio ogni 15 giorni con 1 mese conservato a € 5 al mese
  • 1 salvataggio a settimana con 1 mese conservato a € 7 al mese
  • 1 salvataggio a settimana con 2 mesi conservato a € 8 al mese
  • 2 salvataggio a settimana con 2 mesi conservato a € 9 al mese

Per saperne di più chiamaci allo 059 375515 oppure rispondi a questa email

Cordiali Saluti

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