I 10 grandi film con trame impossibili

Intricati, complicati e pensati per essere delle trappole per il cervello, dagli anni '90 in poi è nato e fiorito un cinema geek dalle trame ad incastro, come rompicapo inesorabili

A partire dagli anni ‘90 il cinema americano ha scoperto una nuova categoria, quella del cinema muscolare in grado di portare lo spettatore ad arrovellarsi sull’architettura della storia. Film decostruiti, temporalmente caotici o dotati di una trama che necessita di un’attenzione maniacale (o più visioni) per essere compresa a pieno

Il primo a rendere famosa la costruzione atemporale (ma non con il fine dell’arrovellamento) fu Pulp Fiction, da lì si è aperto un oceano. Sono film che hanno tutto il fascino della complessità e spesso delle realtà parallele, impenetrabili per vocazione, spesso anche agli stessi personaggi protagonisti che sono presi in un vortice di eventi non compresi a pieno al pari degli spettatori.

È la negazione dell’assunto fondamentale del cinema, quello per il quale “il pubblico deve capire tutto” e l’esaltazione di un nuovo tipo di spettatore, spesso geek o dotato della passione geek per la scoperta dell’ingegneria che c’è dietro la costruzione di una storia. I film spaccacervello infatti somigliano a rompicapi e in ogni momento costringono a riflettere sul fatto che quel che stiamo vedendo è una storia costruita, sceneggiata, filmata e poi montata. Ci invita cioè a riflettere sulla differenza tra una storia e la maniera in cui questa è raccontata, per arrivare alla conclusione che come una trama viene narrata influisce sul senso che questa trama ha.

Questa settimana Predestination, film che adatta Tutti i miei fantasmi (anche pubblicato come Tutti voi zombie), riporta in sala questo genere con una storia incredibile tra viaggi nel tempo e identità fittizie.

Forse non c’è genere più wired di questo, che incrocia costruzione, rigore matematico nei riferimenti e suggestioni di possibilità inedite. I nostri 10 preferiti sono tutti film che vorreste vedere almeno due volte per essere sicuri di averli capiti.

10. Essere John MalkovichCi sono autori che si sono dedicati particolarmente alle sceneggiature dense. Charlie Kaufman è stato uno dei più fertili ad inizio millennio. Con Essere John Malkovich ha gettato le basi del suo stile stralunato che immerge personaggi peculiari in un contesto in cui nulla sembra ordinario ma nemmeno paradossale e un elemento di trama fantastico (in questo caso l’esistenza di una piccola porta che conduce dentro la testa di John Malkovich) scatena reazioni e decisioni inattese.

9.I soliti sospettiA metà anni ‘90 questo film di Bryan Singer ha aperto una porta verso un altro stile e un altro modo di intendere i thriller. Non solo ha lanciato lo stesso regista, il suo sceneggiatore (Christopher McQuarrie) e Kevin Spacey, ma ha anche dato vita ad un intero filone di film con finale a sorpresa (Il sesto senso è suo figlio diretto, per dirne uno). I soliti sospetti aveva però anche una storia che tendeva a mescolare le carte, ad ingannare lo spettatore e a creare un architettura fuori dal comune oscillando tra presente e flashback.

8.Apri gli occhi / Vanilla skyL’originale era il film di Alejandro Amenabar, ma il più famoso è il remake americano con Tom Cruise diretto da Cameron Crowe. Sebbene il secondo sia molto più all’acqua di rose rispetto al primo, in comune i due hanno l’idea di creare una storia tra realtà e alterazioni della mente, in cui le seconde influiscono sulla percezione della prima e nella quale comprendere cosa accada richiede concentrazione.

7.Se mi lasci ti cancelloÈ una delle punte più alte in assoluto del cinema mindfuck, forse l’unica che sfrutta la complessità della struttura atemporale (vediamo uno dopo l’altro momenti temporali diversi in maniera non lineare) per fini sentimentali. È la punta più alta della scrittura di Charlie Kaufman e, in una congiunzione di pianeti straordinaria, incontra la regia più adatta di tutte per un viaggio nella memoria: quella di Michel Gondry.

6.The PrestigeNessuno come Christopher Nolan si è dedicato alla costruzione di film dalla struttura complessa, nessuno ha lavorato sulla maniera in cui è possibile far comprendere al pubblico trame intricate in maniera semplice e diretta come lui. The Prestige è un film-trucco, che con il pubblico applica la medesima strategia del prestigiatore, attirando la sua attenzione da una parte mentre il vero trucco, gli indizi per comprendere davvero gli snodi della trama, stanno altrove e quando vengono rivelati alla fine sorprendono tutti.

5.The CubeTra orrore e paradosso Vincenzo Natali (nonostante il nome non è italiano) mette in piedi un film di fantascienza unico. Alcune persone si trovano chiuse in un cubo che sta accanto ad altri cubi. Ogni cubo contiene dei meccanismi mortali. Tra loro comincia a scatenarsi l’effetto microcosmo (quello per il quale in un gruppo ristretto di persone si ricreano le dinamiche delle grandi società) e intanto meditano su come uscire da quella che sembra una struttura aliena ma in realtà è miseramente umana.

4.Donnie DarkoCaso dei primi anni 2001, andato malissimo in sala e diventato famoso nel circuito Home Video arriva trionfalmente in Italia quando già è noto per essere un film generazionale. In realtà, ad anni di distanza, più che generazionale sarebbe il caso di definirlo adolescenziale, pieno di assolutismi e slanci sentimentali che intercettano bene le pulsioni di quell’età. Oltre a questo però ha anche una costruzione peculiare in cui il tempo del film sembra arrotolarsi su se stesso. Questa, insieme ad una suggestione di fantascienza forte sulle realtà parallele, lo rende il più intricato dei teen drama.

3.PrimerI solutori più abili lo capiscono da sè, tutti gli altri fanno bene a farsi uno schemino a mano a mano che il film procede. Primer affronta i viaggi nel tempo con un realismo impressionante, realismo sia di messa in scena che di trama. Una volta gettate le basi per una forma di viaggio temporale mai raccontata prima, comincia a mostrarne i paradossi fino a che la comprensione di cosa stia succedendo è talmente densa da mettere il pubblico nei panni dello spaesato protagonista.

2.InceptionL’opera più complessa di Christopher Nolan, un film a suo modo mostruoso, capace di raccontare ad un pubblico vastissimo una trama molto complessa e una tecnologia (quella alla base della storia) mai sentita ed estremamente difficile da comprendere. Nolan sperimenta qui ai massimi livelli la sua capacità di raccontare più storie contemporaneamente attraverso più piani che lavorano e si svolgono su ritmi e tempi diversi. Un trionfo di abilità narrativa e controllo registico che rende digeribile una storia assurda.

1.MementoAncora Nolan, vero re del mindfuck. Questo è il film grazie al quale lui e suo fratello si sono messi davvero in luce, un’opera indie piccola e rapida che si basa su un assunto formidabile: il protagonista della storia a seguito di un incidente ha una problema alla memoria a breve termine e ogni 10 minuti circa dimentica ciò che è avvenuto nei 10 minuti precedenti. Questo porta a moltissimi problemi e incredibili soluzioni (si tatua le informazioni addosso per essere certo di non dimenticarle, fotografa tutti quelli che incontra) ma soprattutto è raccontata cercando l’immedesimazione. Partendo dal finale e procedendo a ritroso di 10 minuti in 10 minuti, gli spettatori come il protagonista all’inizio di ogni scena non sanno cosa è venuto prima e quindi sono spaesati come lui.

Per comprenderlo a pieno è meglio vederlo due volte.