Isacco di Ninive (il Siro) : “Le tentazioni che ci vengono inflitte dalla verga spirituale di Dio per il nostro progresso e la nostra crescita, sono quelle in cui l’anima si esercita, è messa alla prova e combatte”

Le tentazioni che ci vengono inflitte dalla verga spirituale di Dio per il nostro progresso e la nostra crescita, sono quelle in cui l’anima si esercita, è messa alla prova e combatte. Eccole: la pigrizia, la pesantezza del corpo, il rilassamento fisico, l’acedia, la confusione della mente, il pretesto della malattia, la temporanea rottura della speranza, i pensieri ottenebrati, la mancanza di soccorso umano, la privazione di quanto il corpo necessita, e tutto quello che assomiglia a tali prove. Attraverso queste tentazioni, l’uomo scopre di avere un’anima vulnerabile e isolata, un cuore morto; così acquisisce l’umiltà. Tali prove riconducono al desiderio del Creatore. Nella sua provvidenza Dio prova secondo le forze e il bisogno che ne abbiamo. In tali prove si mescolano consolazione e disgrazie, luce e tenebra, lotte e soccorso, insomma la contrazione e la dilatazione. Sta qui il segno del progresso che può far l’uomo con l’aiuto di Dio.

Sta’ ancora a sentir questo: tutte le circostanze disgraziate e tutte le afflizioni che non sono assunte con pazienza hanno in sé un duplice tormento. Infatti la pazienza libera l’uomo dalle sue disgrazie. Invece lo scoraggiamento è la madre della dannazione. Ma la pazienza è la madre del conforto. E’ una potenza che nasce da un cuore dilatato. Per l’uomo è difficile quand’è afflitto, trovare tale potenza fuori della grazia divina; e la grazia è scoperta soltanto se viene cercata nella preghiera, e quando l’uomo è nella compunzione del cuore.

Dai “Discorsi ascetici” di Isacco di Ninive.
Disc.46.Op.cit.,262-2G3.

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