LUTTO

Il ciclismo piange Cipriano Chemello
Fece del Mercante un tempio della bici

Addio al due volte iridato della pista. Martinello: «Hai cresciuto uomini e campioni»

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Il ciclismo piange Cipriano Chemello
Fece del Mercante un tempio della bici

Addio al due volte iridato della pista. Martinello: «Hai cresciuto uomini e campioni»

BASSANO Un grande campione del ciclismo degli anni Sessanta e successivamente un grande preparatore e tecnico, nonché responsabile di settore a livello veneto. Cipriano Chemello è arrivato al capolinea della sua corsa terrena, lo stesso giorno in cui, nel 2004, se n’è andato Marco Pantani. Il due volte campione del mondo su pista (1966 e 1968), bronzo alle Olimpiadi di Città del Messico dell’inseguimento, si è arreso alla malattia a 71 anni. Nato a Crespano del Grappa, da decenni risiedeva a Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino. La sua seconda casa era il velodromo Mercante di Bassano che aveva iniziato a frequentare da ragazzo e del quale, fino a poco tempo fa, era il direttore di pista. Va soprattutto a Chemello il merito di averne fatto un tempio del ciclismo mondiale. Contribuì ad organizzarvi la mitica «Sei giorni» che richiamava le stelle internazionali del ciclismo, e i campionati del mondo su pista del 1985. La sua carriera inizia nel 1961 con i colori della società bassanese Us Angarano. Due anni più tardi indossa la maglia giallorossa del Veloce club Bassano, quindi passa al professionismo. Fin da subito dimostra di avere la tenacia e la stoffa del campione; è un passista veloce e la nazionale su pista se ne accorge, arruolandolo. Segue un periodo di vittorie.

Nell’inseguimento a squadre conquista l’oro ai campionati del mondo del ‘66 e del ‘68, l’argento nel ‘65 e nel ‘67; sempre nel ‘68, ottiene il bronzo alle Olimpiadi di Città del Messico. Nel 1967 sale sul gradino più alto del podio italiano nell’inseguimento individuale. Il passaggio alla serie maggiore avviene con la maglia della Salvarani, squadra di Felice Gimondi. Nel 1971 passa alla Cosatto, poi alla Gbc Sony, quindi alla Supermercato Calzature. Da professionista taglia per primo il traguardo di una tappa alla Parigi-Nizza e due tappe al Giro di Catalogna. Due i Giri d’Italia e altrettanti al Tour de France ai quali partecipa. Archiviate la gare, di cui rimane direttore di corsa, si dedica ai giovani ai quali trasmette passione ed entusiasmo.

Moltissimi quelli cresciuti sotto la sua ala e che ora lo piangono. Tra loro anche il campione olimpico Silvio Martinello, spesso intervenuto alla «Sei Giorni». «Hai contribuito a far diventare corridori tanti giovani promettenti – ricorda rivolgendosi all’amico - e a crescere degli uomini, sempre nel solco delle uniche ed imprescindibili regole necessarie per emergere nello sport e nella vita, impegno e sacrificio. All’epilogo del tuo straordinario percorso di vita, è arrivato il momento di salutarti e soprattutto di ringraziarti per ciò che hai trasmesso a tutti coloro, che come me, hanno avuto il privilegio di conoscerti». Chemello lascia la moglie Anna ed i figli Elena e Oliver. Venerdì, alle 15, chiesa di Sacro Cuore, il funerale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Raffaella Forin
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