I Vigili del Fuoco, gli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza stanno lavorando in condizione estreme, da due giorni la neve si alterna a pioggia, ma non hanno intenzione di fermarsi.
«Continuiamo a lavorare con grande determinazione, forza, professionalità e con ogni mezzo per trovare le persone che sono lì sotto», afferma il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, che aggiunge «continuiamo a coltivare la speranza, così come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse nessuna speranza.
La cosa fondamentale è continuare a scavare».
5 vittime, 9 persone portate in salvo e ancora 23 dispersi, ma la speranza di riuscire ad estrarre ancora qualcuno vivo non si affievolisce. «Abbiamo sentito altri segnali provenire da sotto la neve e dalle macerie, stiamo verificando - ha spiegato Alberto Maiolo, funzionario dei Vigili del Fuoco. Ci potrebbero essere ancora persone vive, ma le strutture dell'albergo, sotto il peso della neve si stanno muovendo». I rumori che si sentono potrebbero dunque essere legati solo ai movimenti della struttura travolta dalla slavina.
I racconti di chi è riuscito a sopravvivere a questa tragedia sono struggenti, come quello di Giampaolo Matrone che non la voleva lasciare la mano della sua Valentina. L’ha stretta più che ha potuto nel buio del disastro, lui si è salvato. Di lei non si hanno ancora notizie. «Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perché volevo che rimanesse sempre vigile. La chiamavo, poi a un certo punto non l'ho sentita più e ho capito che mi stava lasciando», racconta.
I bambini coinvolti nel crollo si sono salvati tutti e quattro. Non erano lontani, tre erano nella stessa stanza. «Eravamo al biliardo» ha raccontato Edoardo di Carlo. Si erano spostati per giovare in attesa della partenza e questo può aver salvato loro la vita. Edoardo ha nove anni ed è quello che più ha parlato con i soccorritori «Cosa è successo? Quanto tempo è passato? Ero a giovare al biliardo con altri due bambini. Gli adulti erano in un’altra stanza. Si sentiva solo urlare la mamma di Ludovica».
«Dobbiamo muoverci con molta cautela, perché lo stato dei luoghi è pericoloso anche per noi», fanno sapere i soccorritori. Che però non accennano a fermarsi.