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Pallanuoto femminile: Usa troppo forti, per il Setterosa è argento

Finale dominata dalle ragazze statunitensi: è finita 12-5.  Le azzurre sono state sempre sotto, a parte il punto dell’1-1 proprio all’inizio. Conti: "Abbiamo fatto una grande impresa"

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RIO DE JANEIRO -  Galleggia per il Setterosa una bellissima medaglia d’argento, quella d’oro si è inabissata subito sul fondo dell’Olympic Aquatics Center e proprio non potevamo ripescarla. Troppo forti le americane, campionesse olimpiche e mondiali in carica, e che carica: non detronizzabili. Ma per l’Italia questo argento, oltre ad essere la venticinquesima medaglia di Rio 2016, è anche il miglior risultato dopo la vittoria di Atene, dodici anni fa contro la Grecia. A partire da quel pomeriggio magnifico, il sesto posto a Pechino e il settimo a Londra. Adesso, invece, abbiamo davanti a noi soltanto una squadra, il resto del mondo sta dietro e la medaglia di bronzo se l’è presa la Russia  battendo l'Ungheria. Le azzurre sono state sempre sotto, a parte il punto dell’1-1 proprio all’inizio. Hanno tenuto abbastanza bene il ritmo delle avversarie per metà partita, e alla fine del secondo quarto erano indietro di appena due lunghezze: 5-3. Da quel momento, però, le statunitensi sono state perfette, implacabili, crescendo nella precisione del tiro e nella robustezza difensiva: non si apriva una maglia, in quella rete. Non siamo stati presi a pallate ma quasi, con un crescendo che ha portato gli Usa a chiudere il terzo quarto in vantaggio per 9-4 e la gara per 12-5.
Non c’è stato proprio niente da fare, insomma, se non provare a farlo. Ma essere troppo delusi sarebbe assurdo oltre che ingeneroso. Nello sport ci sono quelli più forti di te, anche molto più forti, e normalmente vincono. Le americane lo avevano fatto contro le azzurre anche nel torneo preolimpico di marzo. Stavolta, almeno, abbiamo cancellato la sindrome delle semifinali grazie a una squadra giovane, piena di futuro. Ed è significativo che l’anello di congiunzione tra il passato d’oro (Atene 2004) e il presente d’argento, cioè la capitana Tania Di Mario, abbia segnato l’ultimo gol della finale. Un saluto e un inchino, anche se siamo noi stavolta a doverci inchinare a queste magnifiche atlete.

Sorride comunque il ct Fabio Conti, che non sembra aver nulla da recriminare: "Il risultato del campo è scontato e complimenti a loro che sono una corazzata. Noi ci abbiamo provato con tutte le energie, non dovevamo lasciarle andar via ma nel primo tempo è successo: abbiamo cercato di reggere l'urto ma loro sono state molto più brave di noi. Questo ci servirà per capire quale sarà il prossimo passo da compiere. Hanno fatto un miracolo sportivo". La medaglia d'argento per lui e per le ragazze del Setterosa è comunque un trionfo: "Se ce l'avessero detto a inizio stagione che saremmo arrivati in finale alle Olimpiadi ci avrebbero preso per matti . Non si esce mai da una finale persa con il sorriso, ma quando metteranno al collo la medaglia olimpica, si illumineranno i volti di queste splendide ragazze. Le americane sono il punto d'arrivo, noi siamo stati molto bravi in questo torneo, ci siamo lasciati dietro squadre come Australia e Russia. E' una finale persa ma è un argento che per noi vale tantissimo. Abbiamo onorato questa finale consapevoli di avere al collo una medaglia. Le ragazze hanno dato tutto in acqua. Per me è il corononamento di quattro anni di lavoro, le ragazze hanno effettuato un percorso di crescita lento ma costante, a volte abbiamo avuto un pizzico di sfortuna, come ai Mondiali. Stavolta no, ci siamo guadagnati la medaglia d'argento, punto e basta. Tania Di Mario? Sono contento per lei, chiude con una medaglia al collo. Anche lei sa che il nostro è un miracolo sportivo".