Sembra la rivisitazione di una puntata di Calimero e invece è vita vera. Juan (nome di fantasia) non ha nemmeno cinque anni ed è già stato abbandonato almeno quattro volte. La prima dai suoi genitori biologici, entrambi con problemi di dipendenza da alcol, non riuscivano a prendersi cura di lui e dopo la morte della madre, il papà di Juan ha deciso di affidarlo ad un orfanotrofio.
Così Juan ha vissuto per oltre due anni nell'orfanotrofio della città di Capelinha, nello Stato di Minas Gerais, in Brasile. La prima donna che lo ha adottato lo maltrattava, così a seguito di una denuncia dei vicini di casa, Juan è tornato a vivere in orfanotrofio.
Lì ha subito ben altri tre rifiuti. Questa volta a non accettarlo sono state però coppie di genitori eterosessuali, desiderosi di adottare un bambino, avere un figlio ma non Juan perché «brutto e nero» e hanno quindi preferito sceglierne altri.
Il lieto fine però c'è ed arriva quando la vita del piccolo Juan s'intreccia con quella del giornalista Gilberto Scofield Jr e del suo compagno Rodrigo Barbosa. «Quando ci hanno detto che era stato trovato un bambino che si avvicinava al nostro profilo eravamo emozionatissimi. I nostri cuori erano colmi di speranza e quando il piccolo si è avvicinato a noi per la prima volta siamo scoppiati in lacrime di gioia».
Nonostante le discriminazioni e violenze subite per il colore della sua pelle, Juan oggi è felice insieme ai suoi due papà, che solo perchè omosessuali spesso subiscono discriminazioni e vengono ritenuti non idonei alla crescita di un figlio. In Italia, per esempio, questo lieto fine non sarebbe mai potuto arrivare ma per rendersi conto della realtà, basta guardare gli occhi felici di Juan nelle foto scattate con la sua nuova famiglia.
Nella gallery in alto, tutte le immagini di Juan insieme ai suoi due papà