31 ottobre 2018 - 15:22

Lacrime e applausi per l’ultimo set del «capitano» Sara Anzanello

Ponte di Piave: ex compagne di squadra , amici e parenti al funerale della campionessa di pallavolo

di Matteo Valente

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PONTE DI PIAVE (Treviso) L’ultima palla è caduta. Fra lacrime e applausi. In oltre cinquecento sono arrivati a Ponte di Piave per l’ultimo saluto a Sara Anzanello, la 38enne pallavolista trevigiana sconfitta dalla malattia. Per l’ultimo set della sua avventura terrena, Sara ha avuto al proprio fianco tutte le amiche che hanno condiviso con lei le gioie di una carriera incredibile, ma anche le fatiche e le sofferenze degli ultimi anni. In primis le compagne del Mondiale 2002: quello della leggendaria vittoria sugli Stati Uniti, che aveva portato l’Italia sul tetto del mondo anche grazie alle sue incredibili giocate. Da Manuela Leggeri a Paola Cardullo, fino alle amiche di sempre, Rachele Sangiuliano (presente con il compagno Ringo) e Raffaella Calloni, che con Sara hanno condiviso tutti gli ultimi momenti della battaglia contro il tumore disputata al Niguarda di Milano.

I funerali di Sara Anzanello (Balanza)
I funerali di Sara Anzanello (Balanza)

I volti noti del volley italiano

Una battaglia difficile, combattuta con il sorriso e la voglia di vivere fino all’ultimo istante. Con loro anche altri volti noti del volley italiano, dagli allenatori Marco Gaspari, Luciano Pedullà, Nicola Negro e Alessandro Chiappini, fino alle tante giocatrici protagoniste del campionato italiano: Ilaria Spirito, Carolina Costagrande, Francesca Ferretti, Valentina Fiorin, Tai Aguero che come tanti amici hanno sfidato la piena del Piave per poter dare l’ultimo «high five» a Sara. Il fiume che l’ha vista crescere e che nelle ultime ore ha costretto i tanti amici presenti a fare il giro del mondo per raggiungere il piccolo comune trevigiano.«Sembra quasi che anche quanto successo nelle ultime ore ci voglia far porre l’attenzione non tanto sulle calamità, quanto sulla solidarietà – ha esordito il parroco di Ponte di Piave, don Gian Paolo Bano, che ha presieduto il rito assieme al parroco di Quinto, don Roberto Stradiotto –. Sara è stata una donna gloriosa, una donna che grazie alla pallavolo ha acquistato uno stile di vita fatto di lealtà e della consapevolezza di dover far fatica per raggiungere traguardi a livello mondiale, come ci ha ricordato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella».

L’ultima grande partita della vita

Fra le lacrime di mamma Nicoletta e papà Valter, i celebranti hanno ricordato l’ultima grande partita della vita di Sara: «Fra tante gare che hai affrontato, quella della malattia è stata la più dura - ha continuato don Bano – un confronto silenzioso e ostinato in cui è uscita la tua tempra, e in cui hai testimoniato fino all’ultimo respiro quanto sia bella la vita e quanto sia importante affidarsi alle persone buone che ti danno forza».Una lotta senza lamentele, come ha sottolineato don Stradiotto: «Ho avuto modo di conoscere Sara in queste ultime settimane, e non si è mai lamentata, anzi vedeva sempre il bello nelle cose della vita. Ecco perché penso che lei abbia finito la sua partita, ma tocchi ad ognuno di noi continuarla». L’ultimo saluto a Sara è stato affidato al compagno Walter, che sorretto da Raffaella Calloni e Rachele Sangiuliano ha riletto il «testamento di Sara», le sue ultime parole, un messaggio intriso di umanità e di dolore: parole di speranza che hanno lasciato poi spazio all’applauso che ha accompagnato Sara verso l’uscita dalla chiesa, e all’ultimo grande abbraccio della sua gente. Non solo amici e parenti, compagne di squadre o conoscenti, ma anche i tanti tifosi che l’hanno conosciuta e che hanno attraversato la Pianura Padana per poterla salutare un’ultima volta: lo striscione degli amici di Villa Cortese, «Ciao Cap1tano» è stato l’ultimo traguardo tagliato dalla sfortunata campionessa trevigiana.

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