(Teleborsa) -
Baker Hughes e Snam hanno completato
con successo i test per il funzionamento della
prima turbina "ibrida" a idrogeno al mondo progettata per un’infrastruttura di trasporto del gas naturale. La turbina sarà
installata entro il 2021 nell’impianto di spinta di Snam
a Istrana, in provincia di Treviso.
Si tratta di un
progetto interamente italiano: la nuova turbina
"NovaLT12", che potrà essere alimentata con una miscela di idrogeno fino al 10% e gas naturale (H2NG), è stata progettata e realizzata nel nostro Paese negli
stabilimenti di Baker Hughes di Firenze alla presenza di
Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam,
Rod Christie, Vice Presidente Esecutivo Turbomachinery & Process Solutions di Baker Hughes, di
Michele Stangarone, Presidente di Nuovo Pignone e Vice Presidente Europa, Russia & CIS e Africa Subsahariana TPS di Baker Hughes e del senatore
Andrea Cioffi.
Snam è
tra le prime società al mondo ad avere sperimentato
l’immissione di idrogeno in una rete di trasporto gas ad alta pressione, prima al 5% e successivamente al 10%. Questo progetto rappresenta dunque una
nuova tappa fondamentale nell’adeguamento delle sue infrastrutture: a oggi il 70% dei metanodotti della rete di trasmissione gas di Snam è già costruito con tubi
"Hydrogen ready" per trasportare quantità crescenti di idrogeno. Applicando la percentuale del 10% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere
ogni anno in rete 7 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 3 milioni di famiglie e che consentirebbe di
ridurre le emissioni di anidride carbonica
di 5 milioni di tonnellate.
La
"NovaLT" rappresenta la
prima famiglia di turbine gas ad alte prestazioni di Baker Hughes commercializzata "Hydrogen ready", in grado di bruciare blend di gas metano e idrogeno, dal 5% fino al 100% di idrogeno. La "NovaLT12" è l’ultima nata nella famiglia di turbine a gas NovaLT di Baker Hughes che si rivolge alle applicazioni nella gamma sotto i 20MW. Le turbine NovaLT sono il frutto di un
intenso piano di investimenti pluriennale dell’azienda (Programma Galileo), sostenuto da Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Toscana.
La
sperimentazione segue di pochi giorni il lancio della
Hydrogen Strategy della Commissione europea, in base alla quale entro il 2030 l’Europa sarà in grado di produrre almeno
40 GW di idrogeno da fonti rinnovabili ed
entro il 2050 lo utilizzerà su vasta scala in tutti i settori difficili da decarbonizzare in modo alternativo.
Commentando l'esito dei test, l'Amministratore Delegato di Snam
Marco Alverà ha parlato di un "ulteriore passo avanti nel percorso di adattamento della nostra rete al trasporto di idrogeno". "L’infrastruttura, come evidenziato anche nella Hydrogen Strategy recentemente presentata dalla Commissione europea - ha aggiunto - sarà un elemento abilitante dello
sviluppo dell’idrogeno pulito, che insieme all’elettricità rinnovabile sarà un
pilastro della lotta ai cambiamenti climatici e potrà raggiungere il 20-25% del mix energetico globale al 2050. L’Italia, grazie alle sue tecnologie, al suo sistema energetico e alla sua posizione geografica, potrà giocare un ruolo da protagonista in questa nuova sfida ambientale, che genererà anche opportunità di sviluppo e occupazione”.
"Il completamento di questo test rappresenta un passo importante nella definizione dell’energia del futuro", ha commentato
Lorenzo Simonelli, Chairman e CEO di Baker Hughes, ricordando che "la transizione energetica in atto vedrà sempre più la combinazione tra vettori energetici diversi" e che "la tecnologia sarà un elemento abilitante critico".