In questi giorni si fa un gran parlare di Marketing Automation. Non è di certo una novità e molti la considerano il futuro della promozione a basso costo sulle reti sociali. La tecnologia attuale è in grado di automatizzare una serie di attività di comunicazione e di liberare, in questo modo, risorse temporali che possiamo sfruttare per dedicarci a cose che non possono essere delegate all’automazione.

I software di automazione permettono di profilare gli utenti, distribuire contenuti e incentivare le conversazioni, tutto in maniera automatica o semi automatica. Alcuni esempi. Vi sarà capitato su Twitter di utilizzare un determinato hashtag e di ricevere una risposta automatica sul tweet che vi ponga una domanda. Se risponderete a questa domanda, si attiverà un essere umano per continuare la conversazione e cercare di vendervi qualcosa o farvi compiere una determinata azione. Vi sono software molto evoluti e costosi, come marketo.com, che permettono di curare nel dettaglio questa attività. Ci sono anche piattaforme a costo zero come IFTTT.com che la maggior parte di noi utilizza. In questi tool potrete impostare, ad esempio, la condivisione automatica su quasi tutti i tipi di social network, dei post del vostro blog o dei blog ai quali tenete in modo particolare. I campi di utilizzo di questi software sono talmente vasti che è possibile incrementare i follower di Instagram semplicemente scatenandoli a fare like automatici in giro per la piattaforma, con gli effetti che ho descritto in questo post.

Sujan Patel, su Forbes, spiega che:

“La linea di fondo è questa: più riuscirete ad automatizzare, più tempo avrete per gestire altri aspetti della vostra attività o per creare grandi contenuti per il blog. In poche parole, è un must per gli imprenditori attivi”

Tutta questa automazione non mi fa impazzire, anche se, in alcuni casi, ne ho sperimentato l’efficacia e la utilizzo quotidianamente solo per attività di routine. Il rischio di queste tecnologie è di apparire freddi e sintetici e di far percepire che dietro non ci sia la persona ma l’automatismo. Il danno che ne deriverebbe, se scoperti, sarebbe la compromissione della nostra autorevolezza e anche la credibilità di cui godiamo verrebbe danneggiata. Pensiamoci bene prima di automatizzare un comportamento. Non c’è nulla di più scostante della percezione di dialogare con un robot.