«Sono un ragazzo perbene». Giuseppe Franco ribadisce la sua innocenza. Non si è spacciato un poliziotto, non ha stuprato la 15enne Laura (nome di fantasia) e non l'ha neppure minacciata. Semplicemente, spiega agli investigatori, ha avuto un rapporto sessuale con una ragazza «consenziente» che gli aveva detto di avere 18 anni.
Il suo racconto, totalmente in contraddizione con quello fornito dalla ragazza, è stato pubblicato da Il Messaggero. «Ho visto queste tre ragazze, una di loro mi è piaciuta più delle altre. Abbiamo iniziato a parlare. Ho detto: sono una persona perbene, lavoro per la Marina».
Franco nega di essersi spacciato per un rappresentante delle forze dell’ordine e di avere chiesto alle tre minorenni i documenti, mettendole in uno stato di soggezione: «Ho mostrato il tesserino soltanto per dire che ero una persona perbene, non ho chiesto i documenti. A lei ho soltanto domandato quanti anni avesse e, forse per dimostrarmi che ne aveva 18, come sosteneva, ha tirato fuori la carta d’identità, ma non l’ho neppure guardata. Forse le sue amiche avranno precisato di non avere documenti perché era iniziato questo gioco. Ma io non avevo mai avanzato alcuna richiesta».
Poi, il rapporto. «Le ho chiesto se volesse appartarsi e lei ha detto di sì. E così ci siamo allontanati insieme». Già, ma perché non ha lasciato un suo recapito alla ragazzina? «Ho una compagna», risponde lui. «Non volevo che cominciasse a inviarmi messaggi». Venerdì pomeriggio l'uomo comparirà davanti al Gip che deciderà se confermare o no il suo arresto.