Il tribunale di Livorno ha ammesso Aamps al concordato preventivo in continuità. Ad annunciarlo è il sindaco Filippo Nogarin, con un tweet, aggiungendo che è una “giornata storica”. La municipalizzata livornese che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ha debiti per 40-50 milioni di euro. Dopo un anno e mezzo dall’insediamento e di gestione di manager scelti dalla giunta M5s, Nogarin ha scelto di non ricapitalizzare più l’azienda, ma di chiedere il concordato preventivo in continuità per risanare la società. Una decisione che aveva provocato le proteste dei lavoratori e dei sindacati, oltre che di tutte le opposizioni e di parte del gruppo consiliare Cinquestelle (per questo furono espulsi dal Movimento 3 consiglieri). Uno scontro che provocato molte tensioni in città e il momento più difficile del mandato di Nogarin.

Su Aamps da mesi indaga anche la Procura di Livorno che in particolare ha messo sotto inchiesta le posizioni dello stesso Nogarin, del suo assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, dei loro predecessori Alessandro Cosimi, Bruno Picchi e Valter Nebbiai (tutti Pd), oltre ad altri dirigenti e funzionari di Aamps e del Comune, in parte scelti dal Pd e in parte dal Movimento Cinque Stelle. Le accuse a vario titolo sono malversazione ai danni dello Stato, peculato, abuso d’ufficio, falso in bilancio, bancarotta fraudolenta pre-fallimentare, omissione d’atti d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità (cioè una parte della vecchia concussione).

Con una nota il Comune spiega che i giudici, nel decreto di accoglimento dell’istanza dell’azienda, hanno sottolineato che il piano presentato da Aamps presenta “una serie di interventi e progetti di dettaglio che consentiranno un significativo miglioramento dell’efficienza gestionale”. Il piano copre un arco temporale dal 2016 al 2021 e prevede – oltre al pagamento integrale dei debiti “in prededuzione e in privilegio” – il pagamento dall’80 per cento in su del credito chirografo in un massimo di 5 anni. Secondo il sindaco Nogarin “il tribunale ha certificato la bontà del piano redatto in questi mesi dal cda di Aamps che insieme ai tecnici e ai dirigenti del Comune ha recepito le linee guida impartite dall’amministrazione. Ci avevano detto che si trattava di una strada impercorribile. Hanno tentato di metterci mille volte i bastoni tra le ruote. Ma alla fine è stato presentato un piano dall’impianto giuridico solidissimo”.

Il tribunale ha convocato per il 16 novembre i creditori di Aamps che avranno poi 20 giorni circa per esprimere il proprio parere. Dopodiché inizierà l’iter che porterà all’omologa definitiva del concordato fallimentare in continuità che dovrebbe avvenire verso gennaio. “La partita – conclude Nogarin – è tutt’altro che finita. A questo punto la parola passa ai creditori che saranno chiamati ad esprimersi sul piano e a decidere se vorranno fare parte di un grande progetto di rilancio della municipalizzata dei rifiuti o meno. Se penso da dove siamo partiti e quali erano le condizioni in cui versava l’azienda quando abbiamo messo il naso nei bilanci, stento ancora a credere al grande risultato raggiunto. Si tratta solo di un primo passo, ma di un passo positivo, reso possibile dalla tutti coloro che hanno lavorato in questi mesi mettendoci anima e tanta, tanta professionalità”.

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