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Trionfo azzurro

Fantastica Italia, doppio oro nel Biathlon

17 marzo 2019 | 14.48
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Wierer e Windisch vincono la mass start

(Afp)
(Afp)

L'Italia non vinceva una medaglia d'oro ai Mondiali di biathlon da 22 anni, ne conquista due nello stesso giorno. A Oestersund accade l'incredibile: se il primo titolo iridato della carriera di Dorothea Wierer era un premio alla stagione della consacrazione di un'atleta già fortissima, che non a caso è anche pettorale giallo in Coppa del mondo, quello che poche ore dopo fa Dominik Windisch era del tutto impronosticabile alla vigilia, ma soprattutto dopo tre-quarti di gara.

Windisch, che non era neppure certo di partecipare alla mass start prima dei Mondiali e ha dovuto racimolare altri punti preziosi per entrare nei primi trenta, si è presentato al quarto e ultimo poligono in undicesima posizione, con 54"3 di ritardo dal russo Garanichev e praticamente lo stesso distacco da sua maestà Johannes Boe, dominatore della stagione. Ci voleva un miracolo per arrivare alla medaglia, è arrivato addirittura il trionfo, perché dopo un errore in ciascuna serie, Windisch ha trovato lo zero nell'ultima serie in piedi, mentre Boe mancava cinque bersagli su cinque e anche tutti gli altri sbagliavano a ripetizione.

Colpa della folata di vento, che c'era per gli altri e c'era per Windisch, che evidentemente ha nel cognome (in tedesco "ventoso") un destino scritto. Lui nel vento si trova a suo agio. E non ha sbagliato un solo colpo. Non è fortuna. È capacità di venire fuori negli appuntamenti più importanti, quella che gli ha fatto conquistare il bronzo nella sprint alle Olimpiadi, o che gli ha fatto vincere la volata per il bronzo nella staffetta mista contro la Germania, sempre a PyeongChang, quella che l'ha portato a un clamoroso ribaltone qui a Oestersund.

L'impresa di Windisch resterà per sempre nella storia del biathlon, perché una gara così pazza, seppure in uno sport altamente imprevedibile, quasi mai si era vista. L'altotesino di 29 anni, che arriva dallo stesso piccolo comune di Wierer, Rasun, ha dimostrato una condizione invidiabile sugli sci, perché, altro merito indiscutibile, ha avuto il merito di presentarsi al top della forma nell'appuntamento più importante dopo tutti i problemi emersi durante la stagione.

Non è mai salito sul podio in Coppa del mondo, qui ha vinto addirittura la medaglia d'oro, chiudendo con 22"8 sul francese Antoni Guigonnat, che sembrava fuori gara dopo gli errori al primo poligono ed è andato a vincere la medaglia d'argento, e 23"3 sull'austriaco Julian Eberhard, medaglia di bronzo. Johannes Boe, con sette errori, è finito addirittura 13°, peggior risultato stagionale.

Stesso numero di errori per Lukas Hofer, che pure aveva cominciato benissimo, con lo zero alla prima serie, e si era presentato di fianco a Boe al secondo poligono, dove ha mancato due bersagli. Poi alla prima serie in piedi ha sbagliato quattro volte e la sua lotta per le medaglia è finita lì, con il 17° posto che gli consente comunque di portare a casa dei punti utili per la classifica generale, dove perde la top ten, ma potrà riconquistarla la settimana prossima a Oslo, nella tappa conclusiva. L'oro di Windisch caricherà anche lui.

L'azzurra Dorothea Wierer ha conquistato la prima medaglia iridata femminile per l’Italia con una prova fantastica. La sesta medaglia mondiale della carriera ha il colore più bello, l'oro per la Wierer che compie un autentico capolavoro nella gara che chiude la rassegna iridata di Oestersund, la mass start: arrivava da un'indisposizione che l'aveva costretta a rinunciare alla staffetta femminile, si presenta alla grande al via, trovando tre volte lo zero nei primi tre poligoni e arrivando al traguardo con le braccia alzate, conscia che chi è dietro non può più raggiungerla. Era dal 1997, con il trionfo di Wilfried Pallhuber nella sprint maschile, che l'Italia non portava a casa un titolo mondiale, mai nessuna donna ci era riuscita. Facile e scontato dire che Dorothea ha scritto una pagina di storia del biathlon e dello sport azzurro.

Se poi allarghiamo il discorso alla Coppa del mondo, l'impresa è ancora più grande, perché l'altoatesina va in testa alla classifica di specialità, ma soprattutto ancora una volta conquista il pettorale giallo, raggiungendo in classifica la compagna di squadra Lisa Vittozzi, a sua volta epica nella rimonta dopo i tre errori nella prima serie, passando dalla 28esima all'ottava posizione. Adesso le due azzurre hanno esattamente gli stessi punti, 852, contro i 753 di Marte Olsbu Roeiseland, oggi settima, ma il simbolo del leader andrà a Wierer perché ha una vittoria in più (tre), sebbene, considerando i due scarti che andranno fatti a fine stagione, in realtà è la Vittozzi a essere ancora virtualmente al comando, perché al momento le vanno sottratti 28 punti contro i 36 di Dorothea. In ogni caso le due hanno un bel margine sulla norvegese a tre gare dal termine, quelle che si disputeranno la prossima settimana a Oslo, nella tappa conclusiva, proprio in casa della rivale.

La gara si è decisa poligono dopo poligono perché piano piano la Wierer si è sbarazzata delle sue rivali: già nella prima serie sbagliavano molte possibili candidate alla vittoria, a partire da Vittozzi, che mancava tre bersagli, nella seconda si allontanavano anche Herrmann e Makarainen e nella terza, in piedi, Dorothea trovava il poligono perfetto, con un cinque su cinque rapidissimo, mentre tutte le sue avversarie sbagliavano.

A quel punto l'azzurra aveva la gara in pugno, ha gestito il vantaggio sugli sci e nell'ultima serie ha pensato soprattutto a sparare veloce, suo punto di forza, rischiando un po': i due errori si sono rivelati ininfluenti, perché dietro di lei Yurlova e Denise Herrmann non trovavano lo zero e così, mentre la Vittozzi con il 100% in piedi realizzava una rimonta strepitosa, l'altoatesina fino alla fine ha stretto i denti conservando 4"9 secondi di vantaggio sulla russa e 15"4 sulla tedesca, oggi nettamente la migliore nel fondo. Era il finale che Dorothea meritava per la stagione della consacrazione che le ha già regalato l'oro e la vedrà in lotta per la Coppa del mondo fino all'ultima gara: da giovedì 21 marzo, con la sprint, parte la volata finale per la sfera di cristallo.

"Sono felicissima di essere riuscita a vincere il mio primo titolo mondiale, anche perché di solito i grandi appuntamenti non sono il mio forte - ha commentato Dorothea - Sono molto contenta di aver trovato tre zeri consecutivi visto che ho avuto molti problemi al tiro in questi Mondiali, peccato per i due errori all'ultimo poligono che mi hanno costretta a soffrire un po' di più nell'ultimo giro". "Quest'oro forse arriva anche perché non avevo aspettative dopo la congestione allo stomaco che mi ha impedito di partire nella staffetta, mi dispiace molto per le ragazze perché avremmo potuto fare davvero bene e questa medaglia la dedico a loro, perché la meritano anche loro", ha aggiunto l'azzurra. "Dopo i due errori al poligono non ero sicura di uscire ancora prima dai giri di penalità, sapevo di avere un margine di trenta secondi al quarto poligono, quando mi hanno detto che avevo ancora dieci secondi di vantaggio, sapevo che la Yurlova non è un fulmine sugli sci e che potevo farcela, anche se non ero sicurissima perché oggi non ero al meglio sugli sci. Ma sono davvero soddisfatta di me stessa".

"Fantastica Dorothea Wierer! Ai Mondiali di Oestersund conquista uno storico oro nella Mass Start. Una bellissima pagina per il biathlon! Applausi" ha scritto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, su Twitter.

Grande soddisfazione in casa Fiamme Gialle. Alla finanziera altoatesina sono giunte pochi minuti dopo la fine della gara le congratulazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, del ministro dell'Economia e Finanze, Giovanni Tria, e del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen.C.A. Giorgio Toschi.

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