Le rilevanze penali dello svuotare la cache del browser

I media americani rilanciano lo strano caso di Khairullozhon Matanov, amico degli autori dell’attentato alla maratona di Boston e condannato per avere pulito la cache del browser

Nel 2010, David Kernell - al centro di una serie di indagini oltre a quella che lo ha visto responsabile della violazione dell’email di Sarah Palin - è stato condannato per avere ripulito la cache del browser dopo avere saputo di essere sotto osservazione da parte dell’FBI.

Già all’epoca ci fu una levata di scudi a favore dell’allora 24enne e un’accusa globale nei confronti della legge Computer Fraud and Abuse Act risalente al 1986 ed emendata per l’ultima volta nel 2009; legge a cui si accosta anche il Sarbanes-Oxley Act, risalente al 2002.Ed è proprio quest’ultimo insieme di norme ad inchiodare Matanov, amico dei fratelli Tsarnaev, identificati come gli autori dell’attentato alla maratona di Boston (15 aprile 2013) e con i quali aveva consumato un pasto la sera prima. L’FBI ha concentrato su di lui parte delle indagini ed è riuscita a stabilire che ha cancellato alcuni video dal proprio computer per poi ripulire la web cache. Matanov non è stato ritenuto colpevole di avere collaborato con gli attentatori, ma di aver interferito con le indagini e di avere eliminato prove importanti, reati per i quali vengono comminate pene fino a 20 anni di carcere.

Un caso opposto si è invece registrato in Svizzera nel 2010, allorquando il Tribunale Federale (massima istanza giuridica elvetica) ha confermato la pena inflitta in primo grado e, in via ricorsuale, ad un uomo sul cui PC sono state trovate tracce di immagini pedo-pornografiche. L’uomo si è dichiarato innocente, sostenendo di avere sempre chiuso in tutta fretta pagine web dai contenuti discutibili; i giudici gli hanno però risposto che non ha pulito la cache del browser pure avendone le capacità necessarie, essendo un informatico di professione.