«Dopo Madonna, Berlu ci manca Papa Frank, possiamo chiudere», allenta così la tensione Luciana Littizzetto appena entra in studio dopo la lunga intervista di Fabio Fazio al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
La conversazione tanto attesa e annunciata (un nuovo confronto di Berlusconi in tv con i «nemici»: vedi la gallery per i precedenti, da Santoro all'Annunziata) da Fazio ha inizio con la domanda sull'erede al trono politico di cui ci si aspettava la rivelazione, a una settimana dalle Regionali: «Al momento un nuovo leader non c’è, il carisma o ce l’hai o non ce l’hai. Non ho mai pensato ad un erede. Io sono stato reso incandidabile per sei anni, potrò dare una spinta, potrò andare per l’Italia a promuovere questo sogno».
LA RIVOLUZIONE LIBERALE
Per l'ex premier, che sottolinea subito come chi abbia abbandonato Forza Italia lo abbia fatto solo per il proprio tornaconto, il futuro politico del Paese deve essere nelle mani non più di un partito ma di un «comitato elettorale», «la differenza con la Casa delle liberta? Lì c'erano i partiti, qui è un qualche cosa che va oltre».
Poi torna al grande classico della rivoluzione liberale: «è necessaria una grande riforma della macchina dello Stato, una grande riforma del fisco, una riforma profonda della magistratura». E continua sottolineando il suo ruolo nella fine politica di Grillo e del Movimento 5 Stelle: «alle Europee ho avuto il merito di decretare la decadenza di Grillo, la storia di Grillo è finita, in Parlamento i suoi non contano nulla».
RENZI? MAI ELETTO
Silvio Berlusconi conferma le sue doti oratorie e lascia ben poco spazio a Fabio Fazio, sottolinea di sentirsi una grande responsabilità «quella di non essere riuscito a convincere il 51% degli italiani alle ultime elezioni» e ribadisce la sua preoccupazione per il futuro dell'Italia: «Non siamo una democrazia. C’è un signore mai eletto che guida il governo, una democrazia sospesa, che non mostra di sapere ciò di cui ha bisogno il Paese e sta portando l’Italia ad una crisi forte». Poi, continua su Renzi: «Si appoggia ancora al vecchio partito zeppo di persone che si appoggiano alla vecchia ideologia (comunista)».
Prima della fine di un confronto decisamente moderato e da cui forse ci si aspettava qualcosa in più, non manca una battuta sul «suo» Milan: «sto cercando qualcuno che sia disposto a condividere con me i finanziamenti per il mio Milan», spiega Silvio Berlusconi, «non ho intenzione di lasciarlo, ma di riportarlo ai livelli di qualche anno fa, quando era la squadra più titolata del mondo».
Nella gallery, in alto, le immagini di tutti i match televisi di Silvio Berlusconi con i suoi «nemici», tra Santoro, Lucia Annunziata, Gad Lerner e Massimo Giletti