«C’ho uno fisso che me vie’ con 10 euro e me lo tengo, hai capito, anzi te volevo fa vedere chi era, almeno ci andavi pure te!». È tutto in alcune conversazioni intercettate, l'orrore del giro di prostituzione a Roma Termini.
Nell'inchiesta della Procura sono indagate 17 persone in tutto, che avrebbero favorito l'attività di prostituzione di ragazzini rom tra i 13 e i 17 anni. I piccoli si prostituivano a pochi passi dai treni, dai viaggiatori e nei bagni della stazione per una manciata di euro, tra i 10 e i 50.
I clienti erano tuomini tra i 35 e gli 80 anni.
Tra loro, viaggiatori di passaggio allo scalo principale della capitale, un professionista e anche un parroco 68enne di due chiese del Viterbese. Nella sua casa i poliziotti hanno trovato un archivio sterminato di materiale pedopornografico: foto, video e persino un romanzo porno scritto da lui.
Dietro i baby squillo, è convinta la Procura di Roma, non c'era una vera e propria organizzazione, ma un passaparola tra i clienti. Gli habitué spesso spesso si conoscevano e si divertivano a parlare delle proprie avventure con i minori al telefono. «Io sto andando via perché ho appena fatto al binario 29 con un ragazzo che era qui alle scale mobili……», dice uno degli arrestati a un altro cliente.
«Ma senti, io ti volevo sentire, l’altro giorno sò stato benissimo! Tu? Ti è piaciuto?», chiede uno a un altro cliente, che risponde di sì. «Sì poco o sì tanto?». «Certo che sì!». «Ah… certo che sì, va bene… vabbè, un bacio».
Un altro invece si lamenta della decisione delle Ferrovie di chiudere con le transenne una parte della stazione, facendo accedere ai binari solo i possessori del biglietto. «Così rimaniamo proprio soli, eh?».