Charles Manson

Perché tutti parlano di Charles Manson

Charles Manson, il famigerato killer americano ha ispirato il racconto-rivelazione di Emma Cline “Le ragazze”. E anche film e serie tv

AGGIORNAMENTO DEL 19 NOVEMBRE 2017 Charles Manson è morto. Aveva 83 anni.


«Vedo sangue ogni giorno». Parola di Charles Manson, uno dei criminali più celebri della storia, mandante dell’efferato assassinio dell’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, il 9 agosto del 1969.

Da quel delitto sono trascorsi quasi 50 anni. Eppure il nome di Manson risuona ancora oggi. Lo fa nel caso editoriale del momento, il romanzo Le ragazze (Einaudi) di Emma Cline, in film e serie tv.

Ma chi è davvero quest’uomo, ormai 81enne, che si è proclamato reincarnazione di Satana e Gesù insieme? Perché la sua storia continua ad affascinare l’immaginario collettivo?

L’infanzia

L’anagrafe è spietata: Charles Milles Manson nasce a Cincinnati il 12 novembre 1934 da padre sconosciuto. «La madre è una prostituta che lo scambia per una birra quando lui è in fasce» ricorda Giacomo Brunoro, coautore dell’ebook Charles Manson (La Case Books). Il bambino trascorre l’infanzia tra la casa degli zii e i riformatori, la violenza è il suo pane quotidiano. «Da ragazzo era analfabeta, ha imparato a leggere in carcere» racconta l’esperto. «Eppure ha un quoziente intellettivo di 120, mentre la media si ferma a 100».

Il carcere come casa

Dopo gli anni in riformatorio, Manson non cambia rotta e trascorre lunghi periodi in prigione per furto. La vita da recluso diventa la normalità per lui. Tanto che a un giudice che sta decidendo la sua scarcerazione supplica di non liberarlo perché, confessa, “in prigione si trova bene”. Dietro le sbarre studia la magia nera e l’esoterismo e scopre l’amore per la musica, che lo accompagnerà per sempre. Una volta uscito, negli anni ’50 colleziona rapine, altri arresti per sfruttamento della prostituzione, 2 mogli e 2 figli.

La Manson Family

Tutto cambia nel 1967. Sono gli anni degli hippie e Manson vaga per il deserto della California, dove recluta una cinquantina di giovani. «Si tratta soprattutto di ragazze. Il gruppo viene ribattezzato ‘Manson family’ e tutti insieme si stabiliscono in un ranch poco distante da Los Angeles» spiega Brunoro. «Lui diventa il guru di un pensiero che mischia religione, amore per la natura e razzismo. Naturalmente, le giornate di Charles e compagni sono scandite da droghe, raggiri e furti».

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– La casa di Charles Manson

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– 1974

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– La family

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– La family

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– La family

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– Roman Polansky e Sharon Tate


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– Sharon Tate

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– Leslie Van Houten


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Gli omicidi

Manson ormai non si separa più dalla chitarra e propone le sue canzoni al produttore Terry Melcher. Il rifiuto dell’uomo fa scattare in Manson una follia brutale. Ispirato dal brano dei Beatles Helter Skelter (che in inglese significa caos, ndr), ordina ai suoi di vendicare questo affronto, e di incolpare i neri. Il resto è storia: l’omicidio di Sharon Tate e degli amici ospiti nella sua casa di Los Angeles e quello di una coppia di imprenditori la notte successiva.

La condanna a morte

Qualche mese dopo la morte di Sharon Tate, Manson viene arrestato grazie alla confessione di una delle ragazze che ha assistito alla strage. Il processo si trasforma in uno show: interrogatori lunghissimi, i fan dell’uomo fuori del tribunale con tanto di cartelli e cori e lui che si incide sulla fronte una croce, che poi trasformerà in una svastica. Manson non confessa mai di aver ordinato gli omicidi, ma i giudici non hanno dubbi: l’uomo viene condannato prima a morte e poi all’ergastolo nel 1972, quando la California abolisce la pena capitale.

Una figura simbolo

Sguardo magnetico, parlantina, carisma: chiunque abbia conosciuto Manson, un uomo che non arriva al metro e 60, lo descrive così. «Possedeva un fluido incantatore, sapeva ascoltare. Sarebbe stato un predicatore perfetto» nota Brunoro, direttore della casa editrice La Case books. «È diventato una figura così forte perché le sue gesta hanno affogato nel sangue gli anni della Love generation, infrangendo gli ideali di pace e libertà». E rimane un mistero. Ancora non si conosce il movente esatto degli omicidi: l’ossessione per la fama? Il desiderio di vendetta nei confronti dei ricchi? «Soprattutto» dice Brunoro «come ha fatto Manson a conquistare tante ragazze bene? Forse queste giovani sono state attratte dalla malvagità e dalla follia che, in fondo, attirano ognuno di noi».

Il libro che si ispira a lui

Il romanzo cult di Emma Cline Le ragazze , che i critici hanno etichettato come l’esordio dell’anno, narra la storia dell’adolescente Evie, plagiata dalla setta di Russel, un uomo che ricorda molto da vicino il killer di Cincinnati. “Nelle foto delle ragazze che stavano intorno a Manson riconoscevo qualcosa di me a 13 anni. La stessa traccia di languore indefinito negli occhi” ha confessato l’autrice.

La serie che rivive quegli anni

Su Sky Atlantic ha appena chiuso i battenti la seconda stagione di Aquarius, con il sergente Sam Hodiak (David Duchovny) che indaga sui delitti commessi dagli adepti di Charlie. Il telefilm dipinge alla perfezione soprattutto l’atmosfera che si respirava in quegli anni negli Stati Uniti, con le battaglie per i diritti e l’amore libero, le rivendicazioni della comunità afroamericana e il boom delle droghe.

I MILLE VOLTI DI CHARLIE MANSON

Il romanzo cult di Emma Cline Le ragazze (Einaudi) racconta dell’adolescente Evie plagiata dalla setta di Russel, un guru che ricorda molto da vicino Charles Manson. Su Sky Atlantic è appena finita la seconda stagione della serie tv Aquarius, in cui il detective Sam Hodiak (David Duchovny) indaga sui delitti commessi dagli adepti di Charlie.

Negli Stati Uniti hanno fatto molto discutere i film Manson’s lost girls e Manson family vacation. E si dice che la nuova stagione di American horror story (al via il 21 ottobre su Fox) potrebbe tornare sull’omicidio di Sharon Tate.

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