Era il 19 marzo del 2009 quando essere «loser» non era più un'offesa gratuita, ma un superpotere, una marcia in più per uscire fuori dalla massa e dimostrare di poter realizzare qualcosa di grandioso.
Era infatti questo l'inizio di una straordinaria avventura durata per ben sei stagioni e, purtroppo, chiusa dopo un drastico calo degli ascolti e una narrazione altalenante.
Il 20 marzo scorso, infatti, con uno speciale di 120 minuti, il Liceo McKinley di Glee ha chiuso in America per sempre i battenti: Dreams come true, questo il nome dell'episodio, è in onda in Italia su SkyUno il 27 marzo.
Un «gran finale» che però ha lasciato l'amaro in bocca alle orde di «gleek» che da sempre seguono la serie con affetto e dedizione. Qualcosa infatti non torna.
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Chissà cosa penserebbe il buon vecchio Finn del matrimonio della sua Rachel con Jesse, l'antipatico leader dei Vocal Adrenalin da sempre nemico della coppia. O della corsa alla presidenza degli Stati Uniti di Sue Sylvester, ormai pronta a succedere al trono di Frank Underwood di House of Cards.
La seconda parte dell'episodio finale, Dreams come true, trasmessa su SkyUno il 27 marzo, ci porta nel 2020, per aiutarci a capire che fine abbiano fatto i nostri beniamini. Com'era prevedibile, Kurt e Blaine tornano insieme, diventano attivisti per i diritti lgbt, attori professionisti e padri del piccolino avuto da una madre surrogato molto speciale: Rachel Berry. Un gesto molto nobile per Signora St. James, da sempre amicissima di Kurt e, finalmente, vincitrice del tanto agognato Tony Awards.
Mercedes diventa la cantante che aprirà tutti i concerti del suo idolo Beyoncé, anche se il suo rapporto con Sam, nuovo leader delle Nuove Direzioni, sembra ormai irrecuperabile. Artie, ormai regista affermato, e Tina, sua musa ispiratrice, tornano insieme, mentre Will Schuester viene nominato preside del McKinley, intanto trasformato in una scuola di arti e spettacolo. Un ultimo commovente ricordo a Cory Monteith, alias Finn Hudson, è quasi alla fine, quando l'auditorium che ha sempre ospitato le performance straordinarie delle New Directions viene dedicato alla sua memoria. È proprio su quel palco dove tutto cominciò che la serie si chiude, sulle note di «I lived» dei One Republic. E mentre alcuni utenti della rete protestano per le nozze di Rachel, per la deriva ormai sempre uguale del personaggio di Sue e la prevedibilissima scalata sociale di Will, le luci si spengono e calano le tenebre, tanto sulla scena quanto nei nostri cuori.
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