Smart city, la robotica è pronta a entrare nelle nostre vite

Al via con una conferenza su smart city e mobilità la Social Media Week milanese. "Tutti pensano ai grattacieli delle metropoli del futuro, ma il cambiamento passa da noi" dice il fondatore di MLOVE Harald Neidhardt

Milano - Essere smart citizens non significa essere in grado di produrre dati, ma di interpretarli. È da questo assunto che ha preso piede nella prima conferenza milanese della Social Media Week 2015 dal titolo Smart citizens and personal mobility.

A inaugurare l’evento, moderato dal fondatore di Frontiers of Interaction e Talent Garden Matteo Penzo, è Harald Neidhardt. Viene da Amburgo ed è il CEO di MLOVE, compagnia che si occupa di organizzare eventi e ragionare sul futuro: “Ho lavorato tutta la vita alla ricerca di quello che poteva venire dopo, ora che il mobile è la realtà lo stiamo abbandonando per andare oltre”, esordisce.

Neidhardt presenta una timeline e una serie di orizzonti, il primo fissato tra dieci anni e l’ultimo nel 2050. “Allora 9 miliardi di persone vivranno in una città e ci saranno mille miliardi di dispositivi connessi", prosegue. *"Le grandi compagnie lavorano a nano e bio tecnologie, la robotica è pronta a entrare nelle nostre vite. L’auto senza conducente, le interfacce touchless o i sensori da applicare al corpo sono realtà o quasi: l’iPhone 20 sarà il nostro volto. La ricerca Smart city su Google Immagini rende metropoli verticali e pionieristiche, mai una persona. Ogni agglomerato umano lavora al proprio futuro e ha la sua visione, ma non si tratta solo di una sfida per ingegneri e architetti. Le tecnologie ci arrivano addosso, nostro compito è tenerle sotto controllo, capirle e usarle nel modo migliore. Dobbiamo essere noi a decidere come sarà la nostra vita tra qualche anno”. *

**La smart city è prima di tutto una smart community ** e la mobilità rappresenta, in tal senso, un campo di applicazione ideale: “Milano ha tutte le caratteristiche per essere smart, il nostro impegno è renderla sempre più tale”, dice Maria Berrini, che dirige l’agenzia della mobilità comunale Amat. “La scorsa settimana è stato presentato in giunta il Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile: da qui a un anno la città avrà una strategia integrata per rendere i trasporti più efficienti e puliti. Sono convinta che una città non debba solo offrire più mezzi e più veloci, quanto la possibilità di scegliere il modo più efficiente per spostarsi”.

Berrini annuncia anche entro Expo 2015 il varo del nuovo portale dell’infomobilità del Comune di Milano. “Il sito offrirà in tempo reale a cittadini e turisti la chance di fare la scelta che più risponde alle proprie esigenze temporali, economiche o di comodità. Una volta che tutti disporranno, in modo strutturato e aperto, di informazioni che vanno metropolitana al car sharing e dal traffico autostradale agli aeroporti, l’amministrazione pubblica avrà fatto parte del suo compito: creare le condizioni perché i privati possano sviluppare, con indipendenza e rapidità, mille diversi servizi alla comunità”.

Il terzo intervento è a cura di Andrea Prandi, direttore delle relazioni esterne di Edison e ex collaboratore dell’Agenda digitale con il governo Letta: “L’imprenditore, il nostro interlocutore, si trova spesso sprovvisto di dati di qualità", dice. "Credo che la priorità, a cominciare dalle istituzioni, debba essere la creazione di standard che permettano a chi ha le idee di accedere alle informazioni necessarie per fornire nuovi servizi. Questo discorso vale in modo particolare per smart city e energia, un tema a noi caro. Servono soluzioni universali, che vadano a favore di tutti i cittadini  e permettano a chi ne ha la volontà di uscire dalla nostra realtà per attrarre capitali stranieri”.

“L’Agenda digitale è un grande contenitore voluto dalla Comunità Europea, che ogni Paese ha recepito a modo suo", aggiunge Giuseppe Tilia, responsabile del progetto Agenda Digitale di Telecom Italia. "Il raggiungimento degli obiettivi fissati è imprescindibile per dare slancio a quello che chiamo il nuovo Rinascimento europeo. Telecom prova a fare la sua parte con un investimento di oltre 3 miliardi per l’infrastrutturazione in fibra ottica, che entro il 2017 avrà connesso il 95% del territorio nazionale.  Allo stesso tempo lavoriamo ai dati center, le nostre cattedrali dell’informazione delle grandezza di alcuni campi da calcio: ne abbiamo sette in cantiere e ne realizzeremo uno di grandi dimensioni in centro Italia”.

Una volta garantite a tutti le opportunità, servirà un enorme lavoro di contrasto all’analfabetismo digitale. “L’Europa ha l’obiettivo di fare scendere sotto il 15% il numero di persone che non hanno mai usato Internet.  Da noi sono circa il doppio, c’è molto da lavorare”, conclude Tilia.