Per alcune persone il G7 di Taormina non ha rappresentato un momento politico da osservare e analizzare, ma solo un’occasione per mostrare omofobia e sessismo nei confronti dei leader canadese Trudeau e francese Macron. “Belli da sfilata”, “si facevano gli occhi dolci”, “è nato un amore”. E questi sono solo alcuni dei commenti sprecati attribuendo ai due ogni sorta di pregiudizio sessista.

In questa circostanza abbiamo visto come il sessismo non sia dedicato solo alle donne in politica, nei confronti delle quali tanti giudizi sono sempre stati espressi. Quelli contro la Merkel definita a suo tempo da Berlusconi una “culona inchiavabile” o quegli altri sulle varie ministre dei governi di centro destra o di centro sinistra, ancora di più se giudicate gradevoli (chiavabili?) dal punto di vista estetico.

Due uomini, giovani, che parlano di politica, attirano le attenzioni di chi non ha altro, evidentemente, di cui parlare. In realtà, di cose da dire ce ne sarebbero parecchie. A partire dal fatto che Trump se ne frega dell’inquinamento e ovviamente appoggia le grandi industrie che campano devastando il pianeta. Poi c’è la politica razzista contro i migranti. Dall’Italia forse si sperava forse un intervento militare massiccio per teletrasportare gli stranieri in una zona militare della Nato. D’altro canto è stato d’esempio il blocco dei porti di tutta la Sicilia, mentre 1.500 persone crepavano di disidratazione, fame e indifferenza a bordo di una nave, la Vos Prudence, che ha ottenuto possibilità di accedere al porto di Napoli dopo giorni e giorni di odissea in mare.

Ci sarebbe da parlare delle decisioni a proposito di lotta al terrorismo. Indovinate un po’? È un ulteriore pretesto per censurare la comunicazione in rete. Provvedimenti restrittivi e liberticidi contro chiunque usi il web con obbligo, per i provider, di intervenire su contenuti “a sfondo terroristico”. Quel che non dicono è che già, dopo l’11 settembre, fu realizzato un provvedimento che obbliga i provider a conservare i nostri contenuti per due anni rendendone possibile l’accesso perché siamo tutti pregiudizialmente colpevoli fino a prova contraria. Di cosa si tratta dunque questa volta? Di licenza di violazione della privacy? E capirà la gente che la privacy è fondamentale – sebbene non ci sia quasi più – e che in un mondo in cui non si ha più il rispetto di essa abbiamo già rinunciato ad una enorme dose di libertà?

Cosa sono gli interventi a sfondo terroristico? Faranno la solita caccia alle streghe di anarchici e anarchiche o di arabi, musulmani, tanto per fare? Possiamo aspettarci di tutto perché se tutti siamo potenzialmente colpevoli quel che ci viene tolta è la libertà di esprimere dissenso contro poteri che serrano ancora di più le fila per tiranneggiare la nostra vita, l’economia del mondo (a proposito: gli Stati Uniti non contano più come prima), il nostro diritto alla cura per l’ambiente, alla salute, alla libertà di espressione e di dissenso.

Unica nota decente è quella della road map sulle discriminazioni di genere che toccherà definire a Trudeau l’anno prossimo. Da questo punto di vista Trudeau, a mio parere, è affidabile. Ma tutti gli altri? A fare pinkwashing usando la questione della parità di genere per legittimare altra politica orrenda nei confronti del mondo intero. Non in mio nome.

Che altro? Si potrebbe discutere del fatto che per realizzare il G7 hanno fatto diventare Taormina una fortezza inaccessibile da qualunque parte. Hanno controllato tutti gli abitanti, cacciato chi non li convinceva, niente turisti, niente di niente, confinando la plebe in basso, a Giardini Naxos che ovviamente è diventata teatro di repressione contro chi avanzava rivendicazioni contro poteri e titoli auto-conferiti da chi decide per tutti noi. Tutto quel che interessa è che i mercati siano aperti, cosa per la quale anche Gentiloni si è detto soddisfatto. Libera circolazione delle merci ma non degli umani che continuano ad essere trattati da schiavi, come sempre d’altronde. O li trasportano le navi di chi colonizza e sfrutta i paesi dai quali molti sono costretti a scappare o possono crepare in mare.

Sono cose comunque già discusse. C’era bisogno di un G7 per stabilire che l’economia mondiale è retta da chi fa a gara a chi ce l’ha più lungo? C’era bisogno di portare tutta questa gente in Sicilia per dirci che non dobbiamo accogliere i migranti, che arrivano più morti che vivi sulle nostre coste? Ce n’era davvero bisogno?

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