50 anni dei linguaggi di programmazione per bambini

Google celebra la Computer Science Education Week con un doodle interattivo per enfatizzare la logica computazionale pensata per i più piccoli
50 anni dei linguaggi di programmazione per bambini
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Il doodle interattivo, per festeggiare i 50 anni dei linguaggi di programmazione per bambini, è per un videogame sviluppato da tre diversi team. Google Doodle, Google Blockly e Mit Scratch, gruppo quest’ultimo usato in particolare per sdoganare il coding all’interno delle scuole e tra i più piccoli.

Un doodle codificato per dare enfasi ai linguaggi di programmazione per i bambini, la cui avventura è iniziata mezzo secolo fa e che, nel frattempo, pure essendo diventata un’entità di mezz’età, tra i banchi di scuola, non c’è mai arrivata del tutto.

Oltre ai metodi di logica computazionale, tra i quali spicca Minecraft, esiste una vasta offerta di applicazioni meno famose che introducono i più piccoli (o i principianti in genere) nel mondo della linguistica computazionale, un percorso al cui termine trovano spazio linguaggi come JavaScript e Python, adatti ai bambini e alla creazione di applicazioni web in 2D. Per spostare un po’ più in su l’asticella della difficoltà si può pensare alla creazione di giochi in 3D, in questo caso Unreal Engine – creato nel 1998 e scritto in C++, permette un approccio trasversale poiché viene utilizzato in ambienti Microsoft, Linux, Mac e anche nell’Html5, linguaggio di strutturazione di pagine web che può essere imparato anche tra i banchi di scuola.

In Italia le iniziative per portare il coding nella scuola sono tante, per lo più pensate da aziende private che si adoperano per dare una dimostrazione del potenziale delle logiche computazionali.

Nonostante la sponsorizzazione di personalità del mondo accademico, come quella del rettore della Bocconi Gianmario Verona, il corpo docente nazionale stenta ancora a sposare l’ottica dell’importanza del coding nei programmi scolastici, le cui peculiarità non sfuggono per esempio neppure al settore privato.

Chi ha giocato con il Sapientino (che compie anch’esso 50 anni) e ne ha recentemente regalato uno a figli o nipoti, si è certamente accorto che il Grillo Parlante si è evoluto in qualcosa di diverso.