Gli orti urbani? Non più solo agli over 60 ma anche ai disoccupati

Gli appezzamenti andranno pure ai disabili. L’assessore: "Un’occasione utile a stimolare aggregazione e vita sociale"

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Un’assegnazione più equa, mirata a sostenere non solo gli anziani pensionati, ma anche chi si trova ad affrontare un momento di difficoltà e per chi può sfruttare il contatto con la natura in modo terapeutico.

Il Consiglio comunale ha approvato alcune modifiche al regolamento degli orti comunali, già discusso dalla Commissione Ambiente che ha lavorato in modo congiunto, maggioranza e opposizione, per stabilire direttive chiare. Gli appezzamenti saranno quindi assegnati non solo agli over 60 ma una quota precisa (il 10% sul totale) sarà destinato a persone con disabilità e con invalidità civile, mentre il 20% potrà essere sfruttato da disoccupati tra i 25 e i 60 anni. Un modo per non restare a casa senza fare nulla, un aiuto anche psicologico per tenersi attivi e un’opportunità di autoprodursi le verdure fresche da portare a tavola, con notevole risparmio.

"Gli orti urbani rappresentano un’occasione di aggregazione e di attività individuale utile per stimolare la vita psicosociale dei cittadini – commenta l’assessore alle Politiche ambientali Cristina De Filippi (nella foto) – Proprio per questo l’assegnazione ora è riservata a chi è escluso da attività lavorative, come gli anziani, a chi ha bisogno di combattere la solitudine e a chi può sentirsi utile svolgendo un’attività virtuosa". Gli appezzamenti vengono assegnati con una graduatoria che dura tre anni. Inoltre, i Servizi sociali potranno segnalare casi particolari. "Avere un appezzamento sarà una grande opportunità – conclude De Filippi – Grazie a questo nuovo regolamento l’assegnazione terrà ben presenti criteri di sostegno e aiuto sociale in favore della fasce più deboli".

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