Putting Video First. È il momento del videomarketing

Secondo la maggior parte di esperti di web marketing entro 4/5 anni l’80% della comunicazione on line sarà composta di video e non più di parole.

Ne è convinto anche Mark Zuckerberg che durante la presentazione dei risultati dell’ultimo quadrimestre avvenuta lo scorso 2 novembre ha dichiarato che la filosofia di Facebook è e sarà “Putting Video First“.

È quindi ormai diventato necessario cominciare ad introdurre nella propria strategia di comunicazione i video. Ecco alcuni suggerimenti su come partire

  • Prima di cominciare a fare i video è necessario costruire una strategia. Definire  obiettivi, budget, un palinsesto e soprattutto un piano editoriale. Per costruire una community interessata ai nostri contenuti è infatti necessaria organizzazione e costanza.
  • Gli aspetti tecnici di realizzazione dei video non vanno trascurati ma non sono fondamentali (anzi a volte la spontaneità è premiata). Quello che invece è importante e decisivo è essere in grado di creare contenuti di qualità e interessanti.
  • Grande attenzione deve essere posta anche nell’ottimizzazione sia dei canali che dei video stessi. Titolo del video, anteprima, parole chiave, playlist, link ad altri video e a siti internet, sono fondamentali per aumentare il numero delle visualizzazioni e dei contatti. Così come è ovviamente importante utilizzare i social media , il sito web e la newsletter per farli conoscere e diffonderli.
  • Un canale di video di successo non è una carrellata di spot dei propri prodotti. I video infatti per essere interessanti devono essere informativi, educativi o magari di intrattenimento. L’aspetto di “vendita” è quindi marginale o quanto meno successivo e indiretto. Il canale video deve essere invece lo strumento per creare una community interessato a quello che abbiamo da dire e desiderosa di vedere il prossimo video
  • I video devono essere pensati per la piattaforma dove poi vengono caricati. Un video che funziona su You Tube non è detto che funzioni su Facebook. Ad esempio su Facebook i video partono in automatico senza audio e quindi in pochi secondi (magari anche con i sottotitoli) devono essere capaci di attirare l’attenzione. Su YouTube invece gli iscritti al canale ricevono le notifiche di nuovi video e quindi visitano il canale per guardali.