Rimini - L’Italia punta sulle best practice per un futuro sostenibile: a Rimini il Green Social Economy Summit organizzato da The Best Solutions Group ha rivolto l’attenzione sui più interessanti case history legati all’alimentazione, al turismo sostenibile, alla bellezza e all’impresa.
Il volto pulito ed ecologico del Made in Italy è stato il protagonista assoluto, ed è stato presentato al pubblico dalla viva voce di chi oggi crede in un modo diverso di fare impresa. Brevi talk e dibattiti sotto forma di storytelling per raccontare, nella cornice del Teatro Galli, le esperienze più interessanti e green.
Talk: “Un global network italia: Nazioni Unite, la visione globale della sostenibilità d’impresa”
Il dibattito ha preso l’avvio dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, stilata lo scorso settembre dai più importanti Capi di Stato. Alla luce degli impegni individuati da questo documento, Margherita Macellari ha raccontato la mission di Fondazione Global Network Italia, di cui fa parte in qualità di Program manager & analyst: un’iniziativa internazionale nata con lo scopo di promuovere su scala globale la cultura della responsabilità sociale d’impresa. In particolare, Macellari ha sottolineato come le piccole e medie imprese, centrali nel tessuto produttivo italiano, possano essere protagoniste nello sforzo di implementare questi obiettivi. Stefano Arvati, presidente Renovo Spa, ha presentato alcune esperienze virtuose di economia circolare, come il recupero del materiale forestale e degli scarti del sughero per produrre energia termica, nel Sulcis, in Sardegna, o l’impiego, in Sicilia, degli scarti produttivi dei frantoi e degli agrumeti per l’industria cosmetica e farmaceutica.
Un’altra best practice, nata in Italia, si sta diffondendo negli altri Paesi. A introdurla al pubblico è Alberto Frausin, CEO di Carlsberg: si tratta dell’uso di contenitori per il trasporto della birra in PET e non in acciaio, una scelta che riduce il consumo di CO2 e ha un impatto positivo sulla qualità e la durata del prodotto. Francesco Fumelli di SCS Consulting Spa, ha introdotto il tema della consapevolezza dei consumatori, a partire da un’indagine effettuata in 8 retailer. È emerso come i clienti attenti alle tematiche green siano numerosi, sensibili e disposti a premiare le politiche ecologiche dei supermercati che promuovono queste politiche.
Talk: “Il Made In Italy della qualità e della bellezza”
Parlando di qualità e di Made in Italy, è inevitabile citare la bellezza, valore aggiunto non solo dei nostri prodotti, ma del paesaggio e del tessuto culturale e storico. Un tema introdotto da Domenico Sturabotti di Fondazione Symbola, che si è soffermato in particolare sul sistema produttivo culturale e creativo, oggetto di una mappatura a livello nazionale. Sono emerse buone notizie e criticità, e soprattutto l’esigenza di colmare il gap tra Nord e Sud Italia, prendendo esempio da una regione come la Puglia, dove gli investimenti hanno portato sviluppo. È intervenuto il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che ha raccontato come la sua città stia affrontando le sfide del futuro, ad esempio offrendo servizi, palestre sul lungomare, lottando contro la rendita immobiliare, e attivandosi per diventare un modello virtuoso di comune che – fatto eccezionale – evita gli scarichi in mare. Un concetto rimarcato anche dal suo assessore con deleghe ai lavori pubblici, Jamil Sadegholvaad, che, sollecitato da Maria Latella, ha auspicato un futuro di sostenibilità economica per le nuove generazioni, un mondo in cui l’accesso alle nuove tecnologie sia un fattore di crescita e non una fonte di preoccupazione. Ci sono segnali promettenti, ha sostenuto il sociologo Francesco Morace: tra questi, la crescita (+15% negli ultimi 2 anni) delle iscrizioni ad agraria, il desiderio, da parte dei giovani, di tornare ad occuparsi del territorio. Antonio Franceschini, responsabile ufficio promozione e mercato internazionale CNA ha parlato dell’attenzione al territorio e agli stili di vita sani come di una tendenza inarrestabile, che il Made in Italy dovrebbe cavalcare perché in possesso di tutti requisiti del successo: il virtuosismo creativo, le competenze manifatturiere, la capacità di emozionare.
Talk: “Il network dell’intraprendenza civile”
Ma le imprese italiane nel loro complesso come stanno reagendo a questi stimoli? Potrebbero fare di più, ha sostenuto Claudio Andrea Gemme, Presidente del Gruppo Tecnico Industria e Ambiente di Confindustria, sottolineando come l’impresa nel nostro Paese sia vecchia, obsoleta, datata. Ma qualcosa si muove, ha aggiunto: molte aziende approfittano del necessario restyling per rinnovarsi profondamente e investire in ricerca e sviluppo, almeno sotto il profilo del risparmio energetico. Le associazioni ambientaliste, naturalmente, sono in prima fila quando si tratta di analizzare e promuovere una vera cultura ecologica. Rossella Muroni, Presidente di Legambiente, ha raccontato come la malavita organizzata, in Campania, riesca a sabotare delle esperienze importanti come quella di Mater-Bi, la filiera di sacchi biodegradabili e compostabili, e ha invocato maggiore durezza contro gli ecoreati. Da più parti è emersa la necessità di fare rete e trovare una sintesi tra diverse esperienze, come ha sottolineato Fabio Zaffagnini. General manager di Rocking1000 e geologo marino, Zaffagnini ha raccontato la genesi di un progetto che porterà oltre mille musicisti da tutto il mondo a suonare in Val Veny, a Courmayeur, il 28 e il 29 luglio.
Talk: “Trasparency International Italia: CPI 2016, la percezione di corruzione nel Paese”
Vivere bene significa abitare collettivamente in una dimensione di rispetto delle regole e trasparenza. Questo il tema della talk a cui ha partecipato il Presidente Transparency International Italia, Virginio Carnevali. Transparency fa ricerche approfondite sulla corruzione “percepita”, l‘unica misurabile a partire da fonti certe. La corruzione percepita, ha spiegato Carnevali, è un dato fondamentale, perché agisce direttamente sul potere attrattivo dell’Italia rispetto agli investitori stranieri. La lotta alla corruzione è particolarmente complessa, perché si tratta di un reato difficile da dimostrare. Eppure è necessario rompere il patto tra corrotto e corruttore, incoraggiando il primo a denunciare. È d’accordo anche Massimo Mezzetti, assessore alla cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità Regione Emilia Romagna. Mezzetti ha rilevato come in Emilia Romagna l’incidenza delle mafie, e della ‘Ndrangheta in particolare, sia sempre più elevata. Un fenomeno con caratteristiche e dinamiche preoccupanti: mentre altrove la criminalità organizzata prima infiltra la politica, e poi penetra il tessuto economico e produttivo, qui accade esattamente il contrario. La mafia, in Emilia Romagna, crea concorrenza sleale e produce un danno sociale che si ripercuote negativamente sul tessuto politico e istituzionale.
Talk: “La new economy dei territori; laboratori del Made in Italy di valore”
Il turismo sostenibile è stato indicato tra gli asset più importanti dello sviluppo di una politica green. Ne ha parlato, in particolare, Valeria Ghezzi, presidente dell’ANEF, che riunisce i gestori di impianti funiviari.