Economia

Una donna e quattro uomini controllano l'intera City

Sono i più grandi gestori di fondi d'investimenti con ritorni tra il 15 e il 50% negli ultimi tre anni: hanno il potere di condizionare le mosse di consigli d'amministrazione e politici. Sono Eleanor de Freitas, Richard Woolnough, Guy Sterne, Mark Barnett, Iain Stewart

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LONDRA - Chi controlla la City? Il Financial Times pone la domanda e trova la risposta: non le grandi banche, non le autorità della Borsa, non il Cancelliere dello Scacchiere, come si chiama in questo paese il ministro delle Finanze. I veri padroni della cittadella finanziaria londinese sono i manager dei più grossi fondi di investimenti: analisti che amministrano decine di miliardi di sterline di capitali e che, con le loro decisioni, influenzano i consigli di amministrazione delle principali aziende, determinano il risultato dei take-over, pesano sui saliscendi del mercato.

Il quotidiano della City ne sceglie cinque, quattro uomini e una donna, titolari di cinque dei sei maggiori fondi con base a Londra: insieme maneggiano un patrimonio di 76 miliardi di sterline, più di 90 miliardi di euro. E il modo in cui lo amministrano contiene un messaggio, peraltro noto da tempo agli economisti: al giorno d'oggi i veri soldi si fanno nella finanza, non nell'industria. I cinque fondi citati dal Financial Times, infatti, hanno creato profitti tra il 15 e il 50 per cento negli ultimi tre anni per i loro investitori: percentuali di crescita inaudite per chi è proprietario di un'azienda.

In testa alla classifica dei "magnifici cinque" della City c'è Richard Woolnough, 50 anni, laurea alla London School of Economics, un passato alle Assicurazioni Generali, ora manager del M&G Optimal Income Fund, con beni di 24 miliardi di sterline, che hanno prodotto un utile del 30 per cento fra il 2011 e il 2014. Woolnough ha portato a casa, tra salario e bonus, 17 milioni e mezzo di sterline lo scorso anno (più di 20 milioni di euro).

Al secondo posto tra i "padroni della City" c'è Guy Sterne, 54 anni, laurea e buona parte della sua carriera negli Stati Uniti, prima di tornare a Londra a guidare lo Standard Life Investments Global Absolute Return Strategy, un fondo da 22 miliardi di sterline, con profitti del 6,78 per cento nell'ultimo anno e del 23 per cento negli ultimi tre.

In terza posizione Mark Barnett, manager dell'Invesco Perpetual High Income, 12 miliardi di sterline, 11 per cento il ritorno realizzato nell'ultimo anno, 58 per cento negli ultimi tre.

Il quarto del quintetto è Iain Stewart, 58 anni, grande passione per la bicicletta (d'estate macina 160 chilometri sulle strade alla settimana), manager del Newton Real Return Fund, braccio di investimenti della Bank of New York Mellon, 9 miliardi e mezzo di sterline di investimenti, 14,8 per cento la crescita nell'ultimo triennio.

E al quinto posto c'è l'unica donna del gruppetto, Eleanor de Freitas, un master in matematica a Oxford, manager della BlackRock Uk Equity Tracker, che ha un capitale di 7 miliardi e 700 milioni di sterline ma è la "filiale" britannica di BlackRock, il fondo americano che è il più grande fondo di investimenti del mondo con 4 miliardi e mezzo di dollari. E Freitas ha prodotto un fenomenale 48 per cento di crescita negli ultimi tre anni. Il suo fondo è passato da un capitale di poco più di 2 miliardi nel 2009 ai quasi 8 miliardi attuali. Ecco dunque chi sono i manager che più di tutti gli altri, parafrasando il titolo del vecchio film di Francesco Rosi, hanno "le mani sulla City".