Poveri con partita IVA

(articolo uscito su Repubblica Firenze del 23/11/2014)

Sei un giovane adulto con la partita iva e guadagni 1000 euro al mese. È poco, ma ti consideri fortunato, anzi sei fortunato, perché moltissimi dei tuoi coetanei sono disoccupati o guadagnano meno di te. Inoltre godi del regime fiscale agevolato e il lavoro non ti dispiace. Potrebbe andare meglio, ma visti i tempi non è male, proprio niente male: meriti un aperitivo e una cenetta fuori. Purtroppo però, fra tasse e contributi perderai il 33% circa di quel che guadagni. Se detrai qualcosina ora guadagni più o meno 770 euro al mese; niente aperitivo, ma potrebbe comunque andar peggio.

Paura eh?

Paura eh?

Infatti va peggio. L’agenzia delle entrate, per un’anomalia chiamata “buco nero fiscale” è avanti nel tempo di un anno; dovrai adeguarti e pagare, oltre ai contributi per l’anno passato, un acconto dell’anno in corso. La buona notizia è che ti verranno detratti l’anno prossimo, la cattiva è che l’anno dopo pagherai l’anticipo successivo. I paradossi spaziotemporali sono fatti così, che vuoi farci. Ora guadagni 505 Euro al mese e ceni a casa. Ricordati di pagare il commercialista: con un parcella piuttosto bassa sei a 450. E niente ammortizzatori sociali, malattia, assicurazioni o ferie. Ti capita una disgrazia, il tuo committente ti abbandona domani? Sei a zero euro. Niente cena a casa dici? No, niente casa.

Eppure sono le 19.30, sorseggi un bicchiere di vino e alle 20.30 andrai a cena fuori per maledire il fisco con gli amici. Com’è possibile? Forse hai delle rendite; una casa che altri hanno comprato per te, due case, tre case. I tuoi genitori sono vivi e guadagnano bene. I tuoi genitori sono in pensione ma ti aiutano. I tuoi gentori sono morti e consumi la loro eredità. Oppure fatturi poco e lavori molto in nero. Che colpa ne hai? Altrimenti non sopravvivo, dici al fisco. E il fisco risponde: che colpa ne ho? Lavorano tutti in nero, evadono le tasse, come pago le pensioni dei tuoi genitori, gli ospedali, le scuole?

Devi perdonarmi. Hai lavorato tutto il giorno, sei stanco e non hai voglia di pensare a chi ha colpa di cosa. Inoltre sei arrabbiato: con la tua professionalità! In un altro stato o in un altro periodo storico saresti addirittura ricco. Hai ragione, ma in un altro stato, o in un altro periodo storico, potresti anche essere in guerra o morire di fame. No, lamentarti è un diritto che non puoi ancora usurpare. Puoi arrabbiarti, o cercare di capire. Quando otterrai il diritto a lamentarti perderai la forza per reagire: approfittane ora, che sei un giovane adulto con la partita iva, che guadagna 450 euro al mese ma non muore di fame né vive per strada. Ma forse andrà meglio, pensi, ci saranno delle riforme. A dar retta alle voci che girano però, è probabile che le riforme ti facciano guadagnare ancora di meno. Hai paura, mi domandi: di chi è la colpa? Non lo so. Sono un giovane adulto con la partita iva, ho lavorato tutto il giorno, sono stanco e non ho voglia di pensare a chi ha colpa di cosa. Chiama il tuo commercialista, forse ho sbagliato i conti, vedrai che la cosa non ti riguarda.

di Francesco D’Isa

Francesco D'Isa

Artista e scrittore. Da quando è nato, nel settembre del 1980 a Firenze, Francesco D'Isa ama la sintesi e odia la biografia.