Lettere al Direttore
19 Ottobre 2014

Mauro Presini candidato per L’Altra Emilia Romagna

di Redazione | 4 min

Come anche il Vostro quotidiano on-line ha riportato, mi presento alle prossime elezioni regionali con la lista L’Altra Emilia Romagna.

Visto che di professione faccio il maestro elementare non ho la stessa visibilità di un politico di professione; chiedo quindi ospitalità per queste mie parole in modo da poter spiegare pubblicamente alcuni passaggi della mia scelta.

In passato ho accettato di candidarmi alle elezioni politiche del 2013 come indipendente nelle liste di SEL ma alle recenti elezioni comunali, pur avendo collaborato con SEL alla stesura del programma riguardante l’istruzione, non ho condiviso con la maggioranza del gruppo ferrarese la strategia che ha portato all’alleanza con PD, Centro Democratico e Ferrara Concreta; pertanto ho interrotto la mia collaborazione e non ho accettato di candidarmi.

Alle ultime elezioni europee mi sono invece impegnato per far conoscere e far votare la lista L’Altra Europa per Tsipras, soggetto politico del quale a livello nazionale ha fatto parte anche SEL.

Ora, in seguito alla decisione dei comitati territoriali della nostra regione di presentare la lista L’Altra Emilia Romagna (espressione territoriale de L’Altra Europa con Tsipras) alle prossime elezioni, ho ricevuto una proposta di candidatura che ho accettato per poter portare il mio contributo di persona impegnata nei comitati a difesa della scuola pubblica.

Fra i motivi che mi hanno aiutato a decidere di mettere a disposizione il mio impegno, oltre alla convinta condivisione dei 10 punti del programma, c’è il fatto che L’Altra Emilia Romagna è una lista di sinistra, chiaramente e decisamente, alternativa al Partito Democratico.

Non condivido l’ambiguità di SEL che, se a livello nazionale critica duramente sia il PD che il governo Renzi, a livello territoriale compie distinzioni che, a mio modo di vedere, o sono ingenue o sono strumentali. Di conseguenza non comprendo la scelta della segreteria regionale di SEL di apparentarsi con il PD che, in Emilia Romagna, avrà come candidato presidente lo stesso Stefano Bonaccini che Renzi aveva mandato al suo posto al congresso di SEL e che lì fu sonoramente fischiato dalla platea.

La scelta di allearsi con il PD in regione è la motivazione per cui Sinistra Ecologia e Libertà, che prima aveva partecipato alla costruzione de L’Altra Europa con Tsipras, non ha aderito al progetto de L’Altra Emilia Romagna.

Credo sia un’illusione quella di considerare il PD, a livello territoriale, diverso dal PD che SEL critica a livello nazionale; ci sono molti esempi che potrei portare, fra questi le “gabbane” voltate con disinvoltura da diversi esponenti bersaniani subito dopo l’investitura di Renzi, la mancanza di critica efficace a diverse proposte autoritarie e neoliberiste (abolizione dell’articolo 18, jobs act, spending review, scuola, riforma Senato, ecc.), la scarsa influenza ed incisività della minoranza PD che continua a dissentire ma rimane dentro un progetto politico che è in diretta continuità con quello dei governi di centro destra.

Io immagino che la percentuale di elettori di SEL non favorevoli alla scelta di allearsi con il PD sia di gran lunga superiore a quella dichiarata dalla segreteria regionale.

Quelle persone di SEL che contestano le politiche di Renzi e del PD sono un riferimento importante per noi, soprattutto per continuare un dialogo politico che permetta di creare delle reti fra le forze che si definiscono di “sinistra”.

Trovo infine singolare che il PD usi ancora la parola “sinistra” quando definisce la sua collocazione ma, purtroppo, oggi viviamo in un contesto in cui certi politici sono “prestigiatori” che prima mostrano parole importanti come “sinistra“, quindi fanno credere che manterranno lo stesso significato ma, alla fine, le trasformano facendo scomparire il nesso storico a cui esse sono legate.

Per questo motivo è fuori luogo che nel PD di Matteo Renzi si usi ancora la parola “sinistra“; al contrario noi la usiamo orgogliosamente perché per noi significa lavoro, diritti, beni comuni, democrazia partecipata.

Ci candidiamo con Cristina Quintavalla al governo della Regione per attuare una politica che abbia come obiettivi fondamentali il rilancio dell’occupazione, la difesa e l’estensione dei diritti, il contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici e del sistema scolastico, la difesa dell’ambiente e la conversione ecologica dell’economia, la promozione della partecipazione diretta dei cittadini e delle cittadine alle scelte politiche per creare una Regione che non lasci indietro più nessuno, perché per noi le persone vengono prima dei profitti.

Mauro Presini, maestro elementare

candidato alle elezioni regionali

per L’Altra Emilia Romagna

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