Economia

La banda larga come acqua e gas: "È un diritto di tutti gli italiani". Primi passi delle norme

Pubblicata la delibera con cui l'Autorità Garante delle Comunicazioni esprime la necessità di garantire a tutti i cittadini una copertura con servizi internet banda larga: almeno 2 Megabit nel "servizio universale"

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ROMA - Compie il primo passo in Italia il percorso che porterà al diritto, per tutti i cittadini, a essere coperti da banda larga, come già avviene in altri Paesi europei. È la delibera pubblicata in questi giorni dall'Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom), dopo una consultazione con tutti gli attori del mercato. Agcom ha deciso, nonostante il parere contrario di alcuni operatori (ma favorevole delle associazioni consumatori), che è venuto il tempo di inserire la banda larga ad almeno 2 Megabit nel "servizio universale". Ossia tra i servizi (come l'acqua, il gas o la semplice linea telefonica) che non possono essere negati a nessun cittadino.

La posizione di Agcom, che ora passa la palla al ministero dello Sviluppo economico perché diventi un obbligo di copertura verso gli operatori, poggia sul diritto comunitario. Che permette ai diversi Paesi membri di includere la banda larga nel servizio universale, come già fatto da otto di loro (tra cui la Spagna), a cui si sta per aggiungere il Regno Unito (con un obbligo di 10 Megabit al secondo). Anche l'Italia si sta quindi per unire a questo coro.
 
Ad oggi non è coperto da banda larga una percentuale di popolazione compreso tra l'1 e il 3 per cento (a seconda delle diverse analisi), quindi circa 1-2 milioni di italiani. Per altro, una cosa è la copertura teorica, un'altra è quella reale. Perché capita di essere "ufficialmente" coperti dalla banda larga ma poi non riuscire ad attivare il servizio, in certe zone periferiche, per via dell'arretratezza delle infrastrutture. Come si legge nella delibera, "le segnalazioni ad oggi ricevute evidenziano, nonostante la teorica copertura a banda larga al 99%, la presenza di realtà (piccoli comuni) a cui è negata la possibilità di dispone di un fornitore di accesso a banda larga ad Intemet". Ci sono anche zone in cui è possibile avere una connessione internet Adsl, ma la velocità di accesso è inferiore a 2 Mbps.

Spiega Antonio Nicita, commissario Agcom relatore della delibera: "Nel procedimento avviato con delibera n. 113/16/CONS, concernente il riesame dell'ambito di applicazione degli obblighi di servizio universale, in relazione all'accesso a Internet, e i relativi obiettivi di qualità, l'Autorità ha certificato i requisiti europei di servizio universale sono soddisfatti su rete fissa che con riferimento alla velocità di connessione pari o superiore a 2 Mbps". Il motivo è che "almeno la metà delle famiglie italiane utilizza una velocità di accesso a Internet almeno pari a 2 Mbps e oltre l'80% delle connessioni a banda larga include una velocità almeno pari a 2 Mbps". Questi due criteri di adozione rispecchiano quanto richiesto dal diritto comunitario per inserire la banda larga nel servizio universale. Una volta che aumenterà la quantità di italiani con connessioni a 7 megabit o oltre, salirà anche la velocità della banda larga garantita a tutti.

Alcuni operatori hanno espresso parre contrario, facendo notare che c'è già un piano nazionale governativo di copertura Paese con fibra ottica (quindi con velocità ben superiore ai 2 Mbps) entro il 2022, con fondi pubblici. Agcom ha risposto segnalando che anche dopo questo piano resteranno zone in digital divide, probabilmente.
 
"Pertanto si ritiene che I'inclusione della banda larga, ad una velocità almeno pari a 2 Mbps, nel perimetro dell'obbligo di servizio universale, non possa falsare I'assetto del mercato, a scapito della competizione e dei benefici per gli utenti, come sostenuto da alcuni rispondenti (operatori, ndr), quanto piuttosto possa risultare una misura complementare alle strategie governative ai fini di conseguire i benefici, ampiamente condivisi, derivanti da una copertura capillare della connettività a banda larga", si legge nella delibera.

Una volta aggiornato il servizio universale dal ministero dello Sviluppo economico, quindi, scatterà l'obbligo a coprire tutti gli utenti con una connessione adeguata, che secondo Agcom può essere Adsl, fixed wireless broadband o satellitare (vanno soddisfatti requisiti di qualità che saranno indicati in seguito).