Da Amatrice a Lignano per il Capodanno
Saranno ospiti cento sfollati: proprio al terremoto è dedicato il tradizionale presepe di sabbia
LIGNANO. Il terremoto e la ricostruzione. Il coraggio e la forza di ricominciare là dove tutto era crollato. Il sisma che nel 1976 fece tremare la terra friulana rivivrà nel grande “Presepe di Sabbia” che sarà inaugurato nella località l’8 dicembre.
E così come 40 anni fa ospitò gli sfollati friulani, Lignano dal 30 dicembre al 2 gennaio accoglierà cento persone provenienti da Amatrice e dalle zone coinvolte dal terremoto di agosto, un’iniziativa che suggella la vicinanza fra le due comunità.
L’opera, realizzata dagli artisti dell’Accademia della Sabbia guidati da Antonio Molin, si caratterizza in una passeggiata di circa 80 metri in cui numerosi saranno i riferimenti all’Orcolat.
Dalla riproduzione della celebre opera di Franco Maschio, “Dal profont a ti sberli Signor” (“Dal profondo, Signore, ti grido in faccia il mio dolore”) collocata nel duomo di Venzone, alla parete sulla quale è incisa la frase “ll Friûl al ringrazie e nol dismentee”, un muro crepato attraverso cui si scorge un altro riferimento, la scultura gigante della moneta che venne coniata per il terremoto.
Fra gli omaggi anche quello alla ricostruzione e alla solidarietà con il blocco realizzato in tecnica fotografica in cui si vedono gli alpini intenti al lavoro, e quello al carattere del popolo friulano che trova il suo simbolo nella statua di San Cristoforo del duomo di Gemona.
Il presepe, giunto alla sua tredicesima edizione e capace nelle precedenti di richiamare oltre 50 mila visitatori, è organizzato dall’associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur, con il sostegno della Città di Lignano, in collaborazione con Pro Loco Lignano, Lignano in Fiore Onlus, Lisagest e con il contributo delle associazioni.
Fra le tante scene dedicate alle tradizioni e alla vita della civiltà friulana con i suoi luoghi di lavoro e i suoi prodotti tipici, ecco stagliarsi la grande natività. Diverse anche le scene religiose come l’Annunciazione, l’arrivo dei Magi, la fuga dall’Egitto.
Di particolare bellezza la riproduzione dell’Adorazione dei Magi, opera che decora un lato dell’ara di Ratchis, attualmente conservata nel Museo Cristiano di Cividale, rarissima testimonianza dell’arte longobarda.
Non mancheranno anche quest’anno l’Albero di Yule e l’Albero dei Desideri, dove i visitatori appenderanno biglietti e conchiglie colorate in segno di buon auspicio. Il presepe resterà visitabile nella tensostruttura collocata di fronte alla Terrazza a Mare fino al 29 gennaio.
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