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movida e polemiche

Recinzione davanti al duomo, incarico all’architetto Ghiglione

Recinzione davanti al duomo, incarico all’architetto Ghiglione

Il tecnico comunale: "Ho appena ricevuto il compito di creare una linea non fissa di demarcazione. Penserei a dei paletti per sorreggere una catena". A settembre la verifica

20 agosto 2014
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FERRARA. Sarà l’architetto Angela Ghiglione, che ha ultimato in queste settimane il cantiere del suo progetto della nuova Piazza Trento Trieste ad occuparsi del problema recinzione da allestire provvisoriamente davanti al duomo a difesa della movida del mercoledì. Ieri mattina l’ingegnere capo del Comune di Ferrara, Luca Capozzi, le ha assegnato l’incarico per studiare una soluzione in grado di soddisfare il Comune, la Curia arcivescovile e la Sovrintendenza ai beni monumentali. Un percorso quindi ancora in itinere, come dicevamo ieri, con tempi sulle realizzazione che slitteranno di alcune settimane (fine settembre).

Tra le ipotesi di “liscia” (un recinto-cordone a basso impatto invasivo), “gassata” (una recinzione metallica stile cantiere o “ferrarese” (che prende spunto da una vecchia stampa dell’Ottocento raffigurante i bordi della vasca del sagrato della Cattedrale recintati con una catenella), sembra prendere corpo, stando alle indicazioni ricevute dai tecnici, questa ultima soluzione in modo da creare una divisoria che debba avere caratteristiche di mobilità e non costituire pericolo per i passanti.

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Anche don Stefano Zanella, direttore dell’Ufficio tecnico diocesano, ha accolto con favore la nomina della Ghiglione a supervisore di questo progetto a cui sta lavorando il Comune di ferrara. L’architetto Angela Ghiglione - a cui è stata affidata questa specie di “mission impossible” per creare una struttura che deve essere al tempo stesso non invasiva ma delimitante, sobria ma possibilmente efficace senza fare a pugni con la facciata della Cattedrale - fa il punto a poche ore dalla nomina e dichiara: «Ho appena ricevuto questo incarico, è chiaro che si tratta di realizzare una struttura non ingombrante e non a carattere permanente.

Direi che si può partire da una delimitazione formata da dei paletti che sorreggono una catena in prossimità di quelle già esistenti. Non sarà un vero e proprio sbarramento, ma un segno di divisoria. Tempi tecnici? Ci stiamo attrezzando per fare una verifica operativa conclusiva a fine settembre. Sarà necessario il parere di Comune, Diocesi e Belle Arti». E intanto parte anche la campagna contro la recizione del duomo promossa da Paolo Spath (Fratelli d’Italia).