«Accadono cose che sono come domande», scrive Baricco. «Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde». L’amore è così. Come la vita. Anche se, nella vita, queste famose domande non hanno sempre la risposta che ci si aspetta. E talvolta la risposta può anche non arrivare. Soprattutto quando ci si incaglia sulle domande sbagliate. E non si prende nemmeno per un istante in considerazione l'ipotesi che basterebbe modificare la domanda, oppure l’interlocutore, per ricevere un’altra risposta.
Come nell’amore, appunto. Dove non solo non serve a niente chiedersi perché è "lui" o "lei", ma dove soprattutto, talvolta, bisognerebbe evitare di domandarsi "perché?"
Non c’è "perché?" che tenga quando una storia finisce. Esattamente come nessun “perché?” permette di capire l’inizio di una storia. L’amore accade. Quando meno ce lo si aspetta. Quando si smette di cercare o di supplicare. Quando ci si lascia andare a quello che si è, e ci si stupisce della gioia che ci si spalanca davanti. Quando la si smette di cercare di controllare tutto e si accetta persino la possibilità che “lui” o “lei” se ne vadano via. «Ma allora tu come hai fatto a capire che lui era la persona giusta e che quello che stava accadendo era proprio l’amore?» mi chiede Giada esasperata, dopo avermi a lungo ascoltata. Perché lei non ce la fa proprio a smetterla di controllare tutto, soprattutto da quando si è resa conto che lui frequenta altre donne e che, anche se poi torna sempre da lei, con queste donne ci va persino in vacanza. Certo, quando lui torna, lei si sente di nuovo a casa e il mondo fuori non esiste. Almeno finché è lì. «Perché, poi, come si fa a non cercare di controllare tutto e a non tormentarsi quando sparisce di nuovo? Se la vita risponde, prima o poi risponderà anche a me, vero?»
E allora mi rendo conto di non essere stata per niente chiara. E di dover ricominciare tutto da capo. Perché Giada aspetta dalla vita risposte che la vita non può darle. E forse dovrebbe solo accettare la possibilità che lui se ne vada via per sempre. Oppure accontentarsi di essere una tra le tante e mettersi l’anima in pace una buona volta per tutte.
«Ma come faccio a mettermi l’anima in pace quando so che è con altre donne?» insiste Giada. Senza capire che la vita le ha già risposto. E sono mesi che le sta dicendo che non è questo quello che lei vuole, che non è lui l’uomo giusto, che forse dovrebbe essere lei ad andarsene. Certo, forse non sono queste le risposte che vorrebbe ricevere. Ma che cosa c’entra la vita con questo?
La vita spesso ci ferisce. L’ho già scritto tante volte, ma come dicevano saggiamente i Romani, talvolta repetita iuvant. Soprattutto quando si tratta di ripetere che la vita, come l’amore, non conosce le ragioni del giusto e dell'ingiusto. Anzi. La maggior parte delle volte è ingiusta. Punto e basta. Ma non si può nemmeno rimproverare alla vita di non risponderci quando non fa altro che dirci che «non va bene» e che sarebbe meglio cambiare strada, cambiare domande, cambiare interlocutore. Lo so che è difficile. Ma anche Giada, prima o poi, finirà per farsene una ragione e capire che, per lei, non è né "lui", né l’"amore".