La matematica al servizio della pallavolo italiana

I nostri pallavolisti iniziano il mondiale sotto una buona stella, quella dei modelli matematici, capaci di migliorare le loro prestazioni

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(foto: Ap/LaPresse)[/caption]

Nei Mondiali di pallavolo maschile che cominceranno domani, gli azzurri avranno un'arma in più: i numeri. E non stiamo parlando dei numeri degli schemi o delle loro altezze, ma dell'applicazione al gioco degli atleti di modelli matematici  sviluppati da uno spin-off del Politecnico di Milano. Le prime cavie di questo innovativo metodo tecnologico nostrano sono infatti i giocatori della Nazionale italiana maschile di pallavolo: da qualche tempo a questa parte, i nostri pallavolisti si sottopongono, un po' come le automobili di Formula Uno, a monitoraggio e analisi durante le performance agonistiche e l'allenamento.

Le prestazioni fisiche sono poi trasformate in dati che vengono raccolti e elaborati da sofisticati software in modo da ottimizzare l'esecuzione di fondamentali come la battuta, la ricezione, il muro, la schiacciata dell'attacco. E già dal Mondiale in Polonia, appunto, potremmo vedere i frutti di questo insolito connubio matematica-pallavolo.

Questo panorama avveniristico nasce dalla collaborazione della nostra Nazionale di pallavolo con il Moxoff, spin-off del Politecnico di Milano che si occupa di matematica applicata. Il Laboratorio di modellistica e calcolo scientifico del Politecnico di Milano (Mox) non è nuovo a queste sortite nel mondo dello sport: dietro i successi di Coppa America di Alinghi, infatti, c'era il lavoro del team di Alfio Quarteroni, direttore scientifico del Mox, che si occupò della configurazione ottimale dell'imbarcazione mediante l'applicazione di modelli matematici.

I matematici del Moxoff traducono il movimento dell'atleta, e la posizione che volta per volta assume rispetto alla palla, in numeri e formule che tramite algoritmi statistici e numerici vengono masticate da un modello matematico che corregge il gesto atletico in modo da portarlo fino alla perfezione. Perché se è certamente vero che un buon allenatore di pallavolo sa dare dritte tecniche preziose in fatto di fondamentali, non è semplice capire quale sia il movimento adatto che permette a uno specifico atleta di raggiungere la massima efficacia. Ogni pallavolista è fatto a modo suo, ha personali caratteristiche tecniche e fisiche, che solo l'occhio dei modelli matematici per l'analisi della geometria del movimento del Moxoff può cogliere e interpretare al meglio.

Il processo inizia dalle riprese video in allenamento o nel corso della partite. Dalle immagini vengono poi estratti i dati relativi a particolari punti del corpo durante i movimenti dei giocatori: mentre il pallavolista effettua un bagher o mura una schiacciata avversaria, questi punti tracciano delle curve nello spazio, che descrivono completamente il gesto atletico. "L'analisi di questi dati funzionali permette di ottenere informazioni non direttamente rilevabili sul campo, come velocità e accelerazione delle parti del corpo tracciate. Inoltre, le tecniche di "functional data analysis" consentono di analizzare la variabilità del gesto atletico compiuto da diversi giocatori e di individuare quali siano i fattori che influenzano maggiormente, atleta per atleta, la performance di un fondamentale", ha spiegato Laura Azzimonti del Moxoff. Aumentare anche di una piccola percentuale l'efficacia di un movimento di un atleta o di una squadra può risultare decisivo e condizionare l'esito di una partita. Questa 'iniezione' di matematica servirà alla nostra Nazionale? Lo vedremo sin dalla prima partita dell'Italia ai mondiali in Polonia (prevista per il 31 agosto, contro l'Iran) e, soprattutto, alle Olimpiadi di Rio 2016.