Esteri

Offensiva dell'Is in Siria, 500 morti. Londra: vicini a identificare il boia di Foley

Una squadra Sas britannica (foto Reuters) 
Il bilancio delle vittimedegli ultimi attacchi secondo alcune ong. Squadre Sas e Srr per stringere il cerchio sui jihadisti britannici. Sul campo otterranno Dna, sangue e foto dell'iride necessari per l'identificazione. Liberati un giornalista americano e un altro un ostaggio tedesco
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LONDRA - E' di almeno 500 morti il bilancio degli scontri da martedì tra l'esercito siriano e i jihadisti dello Stato islamico (Is) che oggi hanno conquistato l'aeroporto di Taqba, ultimo bastione del regime di Bashar al Assad nella provincia settentrionale di Raqqa in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).

Intanto le autorità britanniche sono vicine a identificare il jihadista dell'Is che ha ucciso il giornalista americano James Foley. E' quanto ha dichiarato ai media Usa, ripresi da quelli del Regno Unito, l'ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Peter Westmacott. "Non siamo ancora nella posizione di dire chi sia, ma ci siamo vicini", ha affermato, sottolineando che nell'analisi del video in cui viene ucciso il reporter vengono utilizzate le più sofisticate tecniche per il riconoscimento vocale, ma ha preferito non aggiungere altri particolari per ragioni di sicurezza.

Secondo la Cnn, inoltre, fonti di polizia hanno confermato la liberazione del giornalista americano Peter Theo Curtis. L'emittente Usa non fornisce però altri dettagli, né sul luogo della detenzione, né su quello della liberazione, né tantomeno su quale gruppo deteneva il reporter. Il giornalista, rapito due anni fa Antakya, in Turchia, mentre si preparava a entrare in Siria, sarebbe stato liberato grazie alla mediazione del Qatar.

Secondo il giornale inglese  Mail on Sunday, il Regno Unito ha inviato nelle ultime 48 ore in Iraq e in Siria una "notevole forza" composta da soldati della Sas (Special Air Service) e della Srr (Special Reconnaissance Regiment) per "condurre operazioni high-tech che potrebbero portare alla cattura di estremisti nel giro di qualche giorno".

I servizi stanno utilizzando sofisticati sistemi di riconoscimento per individuare l'uomo del video e degli altri tre jihadisti britannici, tra cui anche avanzanti software per il riconoscimento vocale e per l'analisi delle vene della mano. Ma l'impegno sul campo sarà necessario anche per ottenere dati sugli jihadisti sul campo, come Dna, sangue e la foto dell'iride.

DOSSIER: LO STATO ISLAMICO - SCHEDA

Dal campo di battaglia, scrive il domenicale, queste informazioni vengono inviate attraverso un satellite portatile gestito da un soldato della Sas a un aereo spia come il velivolo 'Rivet Joint'. A bordo dell'aereo c'è una squadra di 17 persone che elabora le informazioni e la manda al Gchq, il quartier generale del governo per le comunicazioni segrete a Cheltenham. Qui le informazioni vengono analizzate e confrontate con quelle di una banca dati su jihadisti britannici che si ritiene siano impegnati in combattimenti in Siria e in Iraq. I risultati di questo lavoro vengono poi trasmessi alle unità della Sas sul terreno.

La Srr sta poi usando droni strategici in grado di fornire immagini panoramiche del terreno, e aerei senza piloti tattici in grado di catturare immagini oltre i muri degli edifici e di fornire foto nitide di volti sospetti.

La notizia delle squadre hi-tech arriva a poche ore all'annuncio - da parte del Sunday Times - che i servizi britannici avrebbero identificato il boia di James Foley, "John il jihadista", ovvero l'uomo dall'accento britannico che compare nel video dell'uccisione del giornalista americano. Già ieri sui giornali inglesi giravano almeno 4 nomi di sospetti su cui si stavano concentrando i sospetti dell'MI5 e dell'MI6 (i servizi segreti interni ed esteri britannici). Il principale sospettato rimane l'ex dj e rapper Abdel-Majed Abdel Bary.

Emergono anche dettagli sul gruppo dei "quattro Beatles", come si fanno chiamare, che tengono gli occidentali prigionieri a Raqqa. Il capo sarebbe 'George
' ovvero Abu Muhareb. Il gruppo sarebbe troppo sadico con gli ostaggi anche per lo Stato islamico, tanto da essere stato per un periodo sollevato dall'incarico.

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Ostaggio tedesco liberato. Un 27enne tedesco tenuto in ostaggio in Siria da militanti dello Stato Islamico (Is) è stato rilasciato. Lo rivela l'edizione domenicale del quotidiano Welt am Sonntag, citando "fonti investigative". Il giovane, le cui generalità non sono state diffuse, è un tedesco dello stato orientale di Brandeburgo ed era andato in Siria nel giugno del 2013 con l'intento di offrire "aiuto umanitario". All'inizio dell'anno era stato recapitato un video alla famiglia con una richiesta di riscatto e con le immagini della esecuzione di un altro ostaggio. Dopo la diffusione del autorità tedesche avevano avviato una trattativa. Il ministero degli Esteri tedesco, contattato dal quotidiano, assicura che non è stato pagato alcun riscatto.

La politica di Bagdad. Intanto vanno avanti le trattative per formare il nuovo governo iracheno, alla ricerca di un difficile equilibrio tra sunniti, sciiti e curdi. Trattative rese più difficili dalla strage di sunniti in moschea compiuta da miliziani sciiti su cui il parlamento ha deciso un'inchiesta e a cui i sunniti hanno risposto ieri con due attentati e oggi con un'autobomba nella Capitale, che ha ucciso almeno 7 persone. In attesa delle conclusioni della commissione, gli incontri per il futuro esecutivo guidato da Haider al-Abadi sono stati sospesi.

Un importante 'endorsement' internazionale ad al-Abadi è arrivato dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, arrivato questa mattina a Baghdad per una visita non ufficiale in Iraq. Nei colloqui tra i due, fanno sapere, si è discusso della necessità di sforzi internazionali contro la minaccia jihadista dello Stato Islamico.

Anche Angela Merkel è oggi intervenuta sulla situazione in Iraq: "Si sta assistendo a un genocidio sotto gli occhi di tutti" da parte delle milizie dello Stato islamico (Isis) che "agiscono con modalità terroristiche contro tutti quelli che la pensano diversamente da loro".

I combattimenti. Le forze irachene stanno combattendo duramente contro le milizie jihadiste dell'Is per la raffineria di Baji, la più grande del Paese, 200 chilometri a nord di Baghdad. I miliziani hanno attaccato da tre fronti diversi. I governativi contano sulla copertura aerea per fermarli.

A nord i peshmerga curdi hanno la città di Algraj, uno dei centri abitati dell'area di Makhmour, a 90 chilometri sud-est di Mosul. La conquista è stata permessa dal ritiro dei terroristi dello Stato islamico (Is), ed è avvenuta senza scontri.

Sul fronte siriano, gli jihadisti dello Stato Islamico (Is) hanno attaccato e preso il controllo almeno di una parte dell'aeroporto militare di Tabaqa, ultimo bastione delle forze di Bashar al-Assad nella provincia di Raqqa. I combattimenti sono ancora in corso.